Quattro persone sono morte nell’esplosione che ha colpito un bus turistico vicino alle piramidi di Giza, in Egitto. Oltre a due turisti vietnamiti rimasti uccisi sul posto, un terzo turista e una guida turistica egiziana sono deceduti in ospedale a seguito delle ferite subite. A esplodere è stato un ordigno improvvisato, che si trovava sul bordo della strada ed è esploso al passaggio del bus.
Il primo ministro Mostafa Madbouly ha spiegato che l’autobus avrebbe deviato da una tradizionale strada di transito turistico, ritenuta “sicura” e “sorvegliata dalla polizia”. L’autista avrebbe scelto un altro percorso ‘alternativo’ senza avvisare i servizi di sicurezza. Altri 11 vietnamiti sono rimasti feriti,oltre all’autista del bus, nell’esplosione dell’ordigno artigianale che il mezzo che trasportava i turisti. I servizi di sicurezza si sono immediatamente recati sul luogo dell’esplosione per le indagini.
L’attacco odierno contro un bus con a bordo in prevalenza vietnamiti nei pressi delle Piramidi è solo l’ultimo di una serie di attentati compiuti negli ultimi anni in Egitto contro i turisti. Il più recente risale al 14 luglio dello scorso anno: due cittadine tedesche e una donna della Repubblica ceca furono accoltellate a morte in un attacco condotto da un sospetto islamista a Hurghada, sul Mar Rosso. L’8 gennaio 2016 due uomini armati ferirono a colpi di coltello tre turisti – due di nazionalità austriaca e uno svedese – sempre in un resort di Hurghada. Nello scontro a fuoco con le forze di sicurezza, uno degli attentatori fu ucciso, mentre un secondo rimase ferito. Nel giugno 2015, invece, venne sventato un attentato presso il Tempio di Karnak a Luxor. Due terroristi furono uccisi dalle forze di sicurezza e uno ferito. Il 16 febbraio del 2014 un bus di turisti sudcoreani finì nel mirino di Ansar Bayt al-Maqdis, gruppo terroristico che giurò fedeltà al sedicente Stato islamico (Is), a Taba: morirono tre turisti e l’autista egiziano.