Il reddito di cittadinanza 2019 prende forma: sarà istituito a decorrere dal mese di aprile e il sostegno decorrerà dal mese successivo a quello della richiesta. Si potrà beneficiare del nuovo sostegno al reddito per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi rinnovabile previa sospensione dell’erogazione per un mese prima di ciascun rinnovo.
Interessante l’aspetto dei parametri per accedere al reddito di cittadianza. Non solo un’Isee complessiva entro i 9.360 euro, ma anche un reddito familiare che non superi i 6mila euro, per un single, elevati in base alla composizione del nucleo familiare fino a un massimo di 12.600 euro, sempre secondo la prima bozza. La misura dovrebbe confluire in un unico decreto da varare a metà gennaio. Altro paletto un valore del patrimonio immobiliare non oltre i 30mila euro, sempre ai fini Isee, e mobiliare non oltre i 6mila euro, elevati fino a 10mila euro per un nucleo di tre persone, e di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo, più altri 5mila euro per ogni componente con disabilità. Non ci devono poi essere intestatari di auto nuove, immatricolate nei sei mesi precedenti la domanda, o di grossa cilindrata, moto sopra i 250 cc e barche. Il sostegno non andrà nemmeno ai nuclei in cui siano presenti disoccupati per dimissioni volontarie.
Tutti i componenti della famiglia in età lavorativa dovranno rispettare gli obblighi connessi alla fruizione del reddito di cittadinanza. Insieme alla domanda, si legge sempre nella prima bozza, il richiedente dovrà dare immediata disponibilità al lavoro e successivamente saranno individuati gli altri componenti del nucleo tenuti a rispettare gli obblighi connessi alla fruizione del reddito.
Nei trenta giorni successivi al riconoscimento del beneficio ci sarà la convocazione e la valutazione dei bisogni del nucleo familiare e dei suoi componenti, individuando i componenti del nucleo familiare tenuti, oltre al richiedente che dovranno rispettare alcuni obblighi, a partire da quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue” e a dare disponibilità di un massimo di otto ore settimanali da dedicare a progetti gestiti dai comuni, utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni”, pena la “perdita del beneficio per l’intero nucleo familiare.
Tra gli altri impegni che deve sottoscrivere chi riceve il reddito di cittadinanza, quello di collaborare con chi deve definire il bilancio delle competenze per la definizione del Patto per il lavoro, svolgere ricerca attiva del lavoro, consultare periodicamente l’apposita piattaforma digitale, accettare di essere avviato a corsi di formazione e riqualificazione professionale, sostenere colloqui psicoattitudinali e le eventuali prove di selezione finalizzate all’assunzione.