Una ‘potenza economica’. La pericolosita’ dell’organizzazione sgominata dall’operazione del Ros, coordinata dalla di Palermo, per chi indaga era” esponenzialmente amplificata” in ragione del fatto che i proventi custoditi nella cassa comune dell’organizzazione potevano anche essere utilizzati per fini diversi rispetto a quelli strettamente connessi alle attivita’ criminali svolte dalla associazione criminale transnazionale. Le risorse economiche erano infatti in parte occultate in proprieta’ immobiliari e in altra parte depositate in banche tunisine su conti fittiziamente intestati a soggetti residenti in Tunisia, circostanza questa che, per quanto emerso grazie alle intercettazioni, avrebbe attirato i l’attenzione del Battaglione Anti-Terrorismo tunisino il quale starebbe svolgendo delle investigazioni volte ad accertare la finalita’ di sospette operazioni finanziarie che vedrebbero coinvolto uno degli attuali fermati.
Dalle indagini svolte e’ altresi’ emerso che il gruppo criminale, dopo alcuni interventi repressivi subiti sia in Tunisia che in Italia, si e’ sempre dimostrato in grado di rigenerare la propria struttura logistica attraverso l’acquisizione di nuovi recapiti cellulari intestati a terzi e da destinare alle comunicazioni riservate tra gli associati, il reperimento di nuovi potenti natanti off-shore da utilizzare per i servizi di trasporto di migranti e il ripristino dei canali di commercializzazione dei tabacchi contrabbandati dalla Tunisia, attivita’ questa ultima operata con la preziosa collaborazione di palermitani.