Guai per Di Maio, 400 licenziati per il suo decreto Dignità. Sindacati sul piede di guerra

Nelle ultime ore sta facendo discutere la sorte di 400 dipendenti di un call center in Calabria, a cui non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato alla scadenza dei 24 mesi. Sindacati e lavoratori si sono ritrovati a protestare in piazza davanti agli uffici della Abramo Customer Care, la ditta presso cui lavoravano le 400 persone ora senza più un lavoro. Alcuni degli ex dipendenti del call center di Crotone hanno puntato il dito contro il decreto Dignità, come sottolineato da uno degli slogan che ha infiammato il sit-in: “Meglio precari che disoccupati”.

Colpa del decreto Dignità

La stessa azienda ha motivato la sua decisione citando la norma del decreto voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, una delle primissime leggi che il governo del cambiamento ha prodotto da quando è in carica da giugno 2018. La Abramo Customer Care ha chiarito che il decreto preveda dopo i primi due anni la stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato. Evidentemente, la società operante nella città di Crotone non aveva la forza economica necessaria per garantire il posto fisso alle 400 persone ora in esubero.

La posizione dei sindacati

Al fianco dei lavoratori, nel piazzale di fronte agli uffici della Abramo Customer Care, c’erano anche i sindacati. La loro posizione è chiara: subito l’apertura di un tavolo di crisi a livello nazionale, al fine di trovare una soluzione al problema, soluzione che deve richiamare all’impegno ciascuna parte, il governo da una parte e l’azienda dall’altra. Durissime le dichiarazioni della segretaria provinciale Cisl donne Rita Lorenzano, che ha criticato aspramente il decreto Dignità voluto da Luigi Di Maio. Il provvedimento che avrebbe dovuto restituire dignità ai lavoratori ha fatto se possibile più danni, portando i lavoratori alla disoccupazione.

La Lorenzano ha invitato Luigi Di Maio a monitorare la situazione drammatica collegata ai dipendenti dei call center in Italia, dal momento che numerosi lavoratori si trovano sulla stessa barca delle 400 persone a cui non è stato rinnovato il contratto dalla Abramo Customer Care. Secondo quanto affermato da Rita Lorenzano, il decreto Dignità da solo non è sufficiente per restituire lavoro ai più giovani se non supportato da incentivi da offrire alle aziende al fine di trasformare realmente i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Al momento, l’attuale ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, nonché vicepremier, Luigi Di Maio non si è esposto sull’argomento.

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