Carlo De Benedetti, durante la presentazione della relazione annuale della Banca d'Italia, Roma, 31 maggio 2016. ANSA/ANGELO CARCONI

De Benedetti rischia multa da 36 milioni

L’errore, se tale si rivelerà, sarebbe stato evitabile pure affidando la documentazione a un centro di assistenza fiscale: secondo la Guardia di finanza di Torino, una società dell’ingegner Carlo De Benedetti non ha indicato «nel quadro RW» della dichiarazione dei redditi, «investimenti detenuti in Stati o territori a fiscalità privilegiata per un valore annuo pari a 19.995.000 euro»

L’omessa dichiarazione, sempre secondo i militari delle Fiamme gialle, sarebbe stata fatta tra il 2011 e il 2017, per un importo sui 120 milioni. Una irregolarità amministrativa che viene punita con una multa tra i 7 e i 36 milioni.  L’accertamento fiscale – effettuato dal Nucleo di polizia economico finanziaria e notificato a settembre – riguarda la «Aldabra», società semplice detenuta dall’ingegnere al 99 per cento. Al centro del controllo dei finanzieri c’è l’acquisto in leasing del «MY Aldabra», uno yacht di 51 metri costruito a Viareggio, ma poi registrato alle Isole Cayman, paradiso fiscale dei Caraibi. A far scattare gli accertamenti della Finanza fu una verifica compiuta nel 2016 proprio sulla società Aldabra: mai era stato dichiarato al fisco il valore dello yacht. Da lì in poi, è bastato seguirne la rotta: uscito nel 2011 dai cantieri navali di Viareggio, era stato venduto all’Unicredit leasing per 19.995.000 euro e subito affittato alla Aldabra. Per la Guardia di finanza, il solo De Benedetti avrebbe utilizzato lo yacht, tenendosi ben lontano dalle acque territoriali dell’Unione europea. Accuse e ricostruzione contestati dall’imprenditore.

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