E’ un dato “davvero preoccupante” quello che “evidenzia nel 2017 un tendenziale aumento dei processi che si estinguono per prescrizione”, 9,4% nel 2017 a fronte dell’8,7% nel 2016. Lo ha rilevato il Guardasigilli Alfonso Bonafede, nella sua relazione sull’amministrazione della Giustizia. I procedimenti prescritti, ha spiegato il ministro, “sono stati 125.551, dei quali il 25,8% in grado di appello”.
Secondo Bonafede, “la ricerca della verita’ e l’esigenza di giustizia non possono essere frustrate dall’uso pretestuoso di un istituto che, pur avendo una funzione originaria nobile, non puo’ pero’ finire per assicurare l’impunita’ rispetto a comportamenti criminosi che provocano un elevato allarme sociale” e “deve considerarsi come il decorso della prescrizione comporti sul piano pratico il vanificarsi del lavoro svolto in sede di indagine e durante i vari gradi processuali, causando sostanzialmente un improduttivo utilizzo di risorse umane ed economiche”. Il ministro, quindi, ricorda il recente intervento sulla prescrizione (contenuto nella legge anticorruzione, ma che entrera’ in vigore nel gennaio 2020), riforma che “recupera e tutela l’autentica funzione di garante” della prescrizione come “diritto all’oblio del cittadino”, introducendo la sospensione dei termini di prescrizione al momento della pronuncia della sentenza di primo grado o del decreto di condanna.