“La mediazione raggiunta consente una moratoria di 18 mesi rispetto alle nuove prospezioni. Bene. Per me, però, è solo il punto di partenza: in questi 18 mesi si dovrà modificare l’articolo 38 dello Sblocca Italia che definisce le trivellazioni strategiche. Va invertito il paradigma: vanno velocizzate e rese facilmente autorizzabili le rinnovabili”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, all’indomani dell’accordo sulle Trivelleche ha sbloccato l’impasse al Senato sull’approvazione del dl semplificazioni, sottolineando che “l’accordo va bene ma solo se serve per cambiare rotta” perchè “il governo non può ignorare l’ambiente ” “Questa moratoria – dice Costa intervistato dal Fatto Quotiiano- deve essere al servizio di un punto d’arrivo altrimenti è tempo perso”.
“Ci sono – ricorda il ministro- 70-75 piattaforme in mare. Quando arriva il loro fine vita? Chi le smonta, quando, come? Abbiamo poi 450 pozzi solo. E va trovata una soluzione al fatto che finora il 93 per cento del profitto è andato fuori dall’Italia”. Senza timori per le ricadute occupazionali. “Mlti grandi economisti affermano che per ogni posto di lavoro perso nel fossile, a parità di spesa, se ne potrebbero creare 10 nelle energie rinnovabili. Si perdono 20 mila posti? Ce ne saranno 200 mila nuovi. E, anche se così non fosse, quelle 20 mila persone non saranno lasciate senza lavoro, nessuno deve rimanere indietro, si apriranno tavoli di concertazione al Mise e al Lavoro”.