Al Teatro Bracco di Napoli, Pino Quartullo, Eva Grimaldi, Attilio Fontana e Daniela Poggi nel lavoro di Florian Zeller, per la regia di Enrico Maria Lamanna.
Napoli. Pubblico di qualità e soddisfatto per “AMICI AMORI AMANTI ovvero LA VERITA’” con Pino Quartullo, Eva Grimaldi, Attilio Fontana e Daniela Poggi, al Teatro Bracco di Napoli per la regia di Enrico Maria Lamanna Presentato da Palcoscenico Italiano e Centro Teatrale Meridionale, il lavoro di Florian Zeller è stato reso con efficacia nel suo groviglio di menzogne e tradimenti, graffiante ritratto della crisi di coppia e della crisi di valori, dell’egoismo ottuso e della crudeltà e spietatezza dell’essere sinceri quando sarebbe meglio tacere.
Sensi di colpa inappropriati, l’arte della menzogna praticata spesso goffamente e portata agli estremi, o finemente tessuta e sfacciatamente celata.
A mantenere costante l’interesse della platea, l’interpretazione degli attori, quartetto ben composto e in sintonia, professionisti noti e apprezzati, ben calati nei personaggi. Più, i colpi di scena che rendono la storia particolarmente appetibile e strappano risate e risate, come riflessioni inevitabili e introspezioni.
È il teatro che diverte e fa pensare, senza gravare sulla mente dello spettatore eppure stimolandola equilibratamente, sempre gradevolmente, senza mai cedere però alla futilità.
Sono molteplici le verità. Ciascuno ha la sua. Tutto sommato basta leggerla con ì propri occhi e interpretarla secondo il proprio metro di valutazione. Perché nulla è assolutamente oggettivo.
L’infedeltà coniugale, chiave di bontà dell’intreccio, viene coniugata in più tempi dai quattro soggetti, legati tra loro da sentimenti o soltanto indirettamente. Eppure, collegati a doppio filo l’uno all’altro. Nelle situazioni più bizzarre, interagiscono anche oltre il previsto, rendeindo evidenti i tradimenti, concreti i sospetti, innegabili le verità che pure devono essere negate.
Un valzer a quattro sulla pista della vita con continui scambi, a volte improbabili, imprevedibili, che lasciano sconcertato lo spettatore e lo portano inevitabilmente a chiedersi quanto l’infedeltà non gli appartenga … quanto può appartenergli…
Perché, se è vero che il tradito è l’ultimo a saperlo, non vuol dire affatto che l’infedele non possa essere egli stesso tradito e gabbato ancora più pesantemente delle sue vittime.
Teresa Lucianelli