L’Italia si prepara al ritiro delle truppe dall’Afghanistan, da completare entro l’anno. Lo riferiscono fonti della Difesa che spiegano come “Il ministro Trenta ha dato disposizioni al Coi (il Comando operativo di vertice interforze) di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano”. Le stesse fonti aggiungono che “l’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi”. La decisione sarebbe stata discussa, viene sottolineato in ambienti governativi, sia con gli alleati americani, sia con la Nato, sia con le autorità afgane.
La mossa della Trenta apre subito un caso nel governo. “Lo apprendo adesso che lo avrebbe detto oggi. Non ne ha parlato con me”, risponde il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a una domanda sul piano di ritiro. “Non appena torno a Roma o non appena dovessi sentire il ministro Trenta, ne riparleremo”, aggiunge il titolare della Farnesina. Ma ambienti di governo sottolineano come “la richiesta di valutare una pianificazione del ritiro del contingente italiano avviata dal ministro Trenta” sia stata “condivisa con la presidenza del consiglio”. Quindi se Moavero non era a conoscenza dei piani della Trenta, Conte non solo era stato informato, ma li ha anche avallati.
Freddezza da parte della Lega nei confronti della Difesa. “Facciamo quel che serve per riportare pace e stabilità – riferiscono fonti del Carroccio -. Al momento nessuna decisione è stata presa ma solo una valutazione da parte del ministro per competenza”.
L’accelerazione della Difesa sarebbe collegata all’annuncio dell’amministrazione Trump che ha dichiarato di voler dimezzare, a fine dicembre, la presenza di truppe americane nel Paese: da circa 14mila a 7mila. Una scelta, quella degli Usa, che ha avuto ripercussioni sui piani italiani di riconfigurazione del contingente ad Herat, oggi composto da circa 800 militari. Una riduzione era già prevista, ma finora non si era mai parlato di una completa chiusura della storica missione in Afghanistan, dove i militari italiani sono presenti dal 2003.