Senza “risultati consistenti sul piano strutturale” attraverso le riforme “quelli che a livello internazionale sono rallentamenti di natura congiunturale tendono da noi a trasformarsi in un ristagno o in un calo dell’attività produttiva”.
Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco all’Assiom Forex che per il 2019 vede “fattori di rischio rilevanti, di origine sia internazionale che interna”.
Visco, che individua nello scontro con l’Ue sulla legge di bilancio a fine 2018, l’effetto negativo sulla domanda interna e sulle spread, ritiene che “l’incertezza sulla politica di bilancio non si è dissipata”.
“L’accordo con la Commissione è stato raggiunto per il 2019 – afferma – ma per il 2020-21 restano da definire numerosi aspetti e, specialmente, il futuro delle cosiddette clausole di salvaguardia”. Si tratta degli aumenti Iva messi ora a garanzia, che il governo punta a cancellare, che valgono 23 miliardi di entrate per il 2020 e di 29 miliardi per il 2021.
Il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco ha inoltre chiede alla Ue di “riflettere su istituti e misure che mirino a rendere meno traumatica e meno costosa possibile l’uscita dal mercato” delle banche di minore dimensione. In pratica ripensare il Bail In per le piccole banche.
Per l’economia italiana nel 2019 e le proiezioni del successivo biennio pesano “fattori di rischio rilevanti, di origine sia internazionale che interna”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al congresso Assiom Forex secondo cui i “i rischi sono in parte origine estera ma continuano a riflettere in misura significativa le debolezze proprie del nostro paese” come “l’incertezza sulla crescita, l’orientamento delle politiche di bilancio e la ripresa di un percorso credibile di riduzione del peso del debito pubblico”