Nuovo capitolo nel caso Cucchi, con gli inquirenti che hanno iscritto nel registro degli indagati anche un generale.
L’uomo è indagato e il sospetto degli investigatori è che possa aver manipolato alcune relazioni ufficiali, probabilmente per coprire il pestaggio al giovane, pestaggio poi confessato da uno dei carabinieri in servizio nelle ore successive all’arresto di Stefano Cucchi. Al momento i filoni di indagine sono due, uno relativo alle responsabilità dirette per la morte di Stefano Cucchi e uno collegato ai depistaggi nel corso delle indagini a carico dei militari dell’Arma.
Le indagini hanno portato all’iscrizione di Alessandro Casarsa, generale dei carabinieri ed ex capo dei Corazzieri del Quirinale. L’uomo è indagato per manipolazione di relazioni. Casarsa, stando alle ipotesi, avrebbe contraffatto e modificato le note sullo stato di salute di Stefano Cucchi, morto dieci anni fa in seguito all’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti. Interrogato dal Procuratore, Casarsa aveva fatto sapere di essere estraneo ai fatti e di non aver in alcun modo ostacolato le indagini. Gli inquirenti sono arrivati a Casarsa dopo aver ascoltato il comandante Labriola, il quale ha fatto sapere che le note sulle condizioni di salute di Cucchi erano state modificate in un primo momento su richiesta di Luciano Soligo, il quale aveva fatto sapere di non entrare nei dettagli in quanto il quadro clinico sarebbe stato di competenza dei medici e non dei carabinieri.