Non ci sarà nessun aumento dell’Iva. E nessuna manovra bis. Lo assicura il ministro dell’Economia Giovanni Tria. “Sono tutte follie -dice- non solo perché non ne parliamo, ma perché sarebbe sbagliato fare questo dal punto di vista della politica economica. Perché si deve fare una manovra per mettere più in difficoltà le imprese italiane?”, dice il numero uno del Mef nel corso della trasmissione Quarta Repubblica ad una domanda sulle ipotesi di aumento ‘selettivo’ dell’Iva.
Ma Tria boccia anche l’ipotesi di una manovra bis per aggiustare i conti dell’Italia. “Questa storia della manovra correttiva è quasi una fissazione, non la capisco. Noi siamo tra la stagnazione e la recessione, cosa si intende per manovra correttiva? Più tasse e meno spesa”. “Mi chiedo – continua il ministro – in una situazione come quella dell’Italia e dell’Europea è utile? Non bisogna essere keynesiani per capire che non è il momento”.
Tria, però, bacchetta il governo sulle grandi opere che se non realizzate farebbero perdere investimenti all’Italia e l’economia ne risentirebbe tantissimo. Il riferimento è al dossier Tav. “Non mi interessa l’analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav”, spiega Tria nel corso della trasmissione Quarto Grado. E aggiunge. “Bisogna portare avanti l’economia italiana”.
Immediata la risposta del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Giovanni Tria, “ha dimenticato che c’è un contratto di governo, dovrebbe ricordarlo”. “Tria si atterrà a quello che c’è scritto nel contratto”. E sull’accordo M5s-Lega sul progetto della linea Torino-Lione: “Come per gli altri dossier sono convinto che, anche se partiamo da posizioni molto distanti, troveremo un punto d’incontro”.
Ma se l’aumento dell’Iva è giustamente giudicato un evento nefasto per l’economia italiana qualche dubbio sorge sulle parole del ministro quando esclude la possibilità di una manovra bis. Il problema resta sempre lo stesso: le previsioni di crescita dell’Italia che fanno da pilastro alla manovra economica del 2018 vengono smentite dai fatti. L’Italia non cresce, è in recessione e per questo biennio anche l’1% resta un sogno. Se non si fanno investimenti l’economia del Paese non crescerà mai e quindi, per supportare le misure elettorali volute da Lega e M5S, giocoforza bisognerà aggiustare i conti con una manovra bis perché non ci sono le risorse.