Pensioni, riscatto laurea per tutti: Lega, via il tetto dei 45 anni

Al via le domande per chiedere il riscatto della laurea. Una circolare Inps datata 5 marzo 2019 fornisce tutte le istruzioni per usufruire dei benefici introdotti con il decretone con le norme su Quota 100: di fatto da oggi (e fino a tutto il 2021) chi rientra nei limiti di età può fare domanda per coprire i vuoti contributivi dei periodi di non lavoro e riscattare gli anni di studio universitario fino a un massimo di 5 anni a un costo scontato.

L’intenzione della Lega è di abolire il tetto di 45 anni per il riscatto agevolato della laurea e allargare la platea dei destinatari delle agevolazioni: è una delle proposte di modifica al decretone presentata da sei deputati del Carroccio in un emendamento depositato alle Commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera.

Può chiedere il riscatto chi non ha compiuto i 45 anni d’età, ha cominciato a lavorare dopo il 31 dicembre del 1995, non ha pensione ed è iscritto all’assicurazione generale obbligatoria (dipendenti, autonomi o gestione separata).
“L’eventuale acquisizione di anzianità assicurativa anteriore al 1° gennaio 1996 – avverte l’Inps – determina l’annullamento d’ufficio del riscatto già effettuato, con restituzione dell’onere al soggetto che lo ha versato senza riconoscimento di maggiorazioni a titolo di interessi”.
Si possono riscattare al massimo cinque anni. I periodi da ammettere a riscatto devono comunque essere precedenti alla data del 29 gennaio 2019, di entrata in vigore del decreto in esame. Sono escluse per valutare il primo e l’ultimo contributo versato le Casse per i liberi professionisti o gli ordinamenti previdenziali di Stati esteri.

Il vantaggio, rispetto al passato, è che il costo del riscatto viene abbassato. La possibilità di riscattare gli anni di studio sarà valida fino al 2021 e non si limita solo all’università ma anche ai cosiddetti buchi contributivi, ovvero i periodi in cui il lavoratore non ha versato contributi (magari perché per alcuni anni è stato disoccupato).
Le nuove regole sul riscatto della laurea sono state introdotte nel decretone e riguardano anche – come si legge nella circolare Inps – i “periodi non coperti da contribuzione”, prevedendo “una diversa modalità di calcolo dell’onere di riscatto dei periodi di studi universitari, da valutare nel sistema contributivo, nel caso di domanda presentata fino al compimento del quarantacinquesimo anno di età”.
Secondo i calcoli effettuati, ora per riscattare ogni anno di studio universitario serviranno circa 5.400 euro. Per un massimo di anni corrispondenti alla durata legale del corso e comunque non oltre i cinque (per esempio, per chi ha una triennale, tre anni; per chi ha anche la specializzazione, cinque anni).
Le nuove regole non cancellano comunque quelle riguardante il riscatto ordinario della laurea, valevole per chi ha più di 45 anni. La cifra per il riscatto degli anni di studio può essere versato o in un’unica soluzione o con un massimo di 60 rate mensili, di importo non inferiore a 30 euro ciascuna. Non ci sono interessi in caso di rateizzazione

 La presentazione della domanda, ricorda la circolare Inps, riguarda il triennio 2019-2021. La richiesta può essere presentata dal diretto interessato o dal suo superstite o, ancora, da un parente entro il secondo grado. Per i lavoratori del settore privato, può essere presentata anche dal datore di lavoro.
La richiesta deve essere presentata:

  • per via telematica: o attraverso i servizi online dedicati a cui si può accedere tramite Pin dispositivo o tramite Spid dal sito internet dell’Inps (bisogna andare alla pagina ‘Prestazioni e servizi’, poi su ‘Tutti i servizi’ e poi scegliere ‘Riscatto di periodi contributivi’ per i privati e ‘Gestione dipendenti pubblici: servizi per Lavoratori e Pensionati’ per i dipendenti pubblici).
  • attraverso il Contact center multicanale, chiamando da telefono fisso il numero gratuito 803 164 o da cellulare il numero 06 164164;
  • attraverso patronati e intermediari dell’istituto.

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