L’economia europea avrebbe passato la sua fase peggiore e si avvia verso una ripresa superiore alle aspettative. Questo importante cambio di rotta lo si deve alla ripresa dell’attività economica cinese che con la sua interdipendenza con l’Ue, dovrebbe fare bene alla crescita per il Vecchio Continente. Gli analisti di Goldman Sachs e di Morgan Stanley sono convinti: il rallentamento dell’economia dell’Eurozona ha passato la fase peggiore
“Ci sono segnali che mostrano come la parte peggiore del momento di debolezza sia ormai alle nostre spalle”, dice in una nota Jari Stehn, economista di Goldman Sachs. “Rispetto delle sorprese in negativo dell’anno scorso, i dati più recenti sono stati generalmente migliori delle attese”. Secondo GS nel secondo semestre di quest’anno il del Pil dell’Eurozona non crescerà dell’1%, come atteso nei primi 6 mesi, ma dell’1,4%. Un quasi mezzo punto percentuale in più che farà bene ai Paesi Ue. Questo piccolo ma importantissimo balzo in avanti sarebbe favorito dai maggiori aumenti nei salari, dal ribasso dei prezzi petroliferi e da una politica fiscale più espansiva fra i membri Ue.
Una visone condivisa anche dalla ‘concorrente’ Morgan Stanley: sull’Europa c’è stato un pessimismo eccessivo e il Vecchio Continente sorprenderà tutti. Pensiamo che l’oscurità” associata all’economia dell’Eurozona “sia eccessiva e che l’Europa sia destinata a sorprendere al rialzo. Una buona parte del rallentamento in Europa lo scorso anno è stato causato dalla Cina. Il brusco calo nella crescita ha pesato sull’Europa, data la sua sensibilità al commercio e alle esportazioni”, ha scritto Graham Secker responsabile equity di Morgan Stanley. Secondo l’analista di Morgan Stanley, fra le cause del rallentamento europeo che stanno diminuendo la propria influenza negativa andrebbe aggiunta la crisi dell’auto tedesca.
Dunque Europa e Cina sono legate a doppio filo e la ripresa di Pechino avrà effetti positivo anche su tutta l’Eurozona.