Il presidente cinese Xi Jinping, giunto ieri a Roma, incontrera’ oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella mattinata, e i presidenti di Senato e Camera, rispettivamente Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, nel pomeriggio. Nella giornata di domani, invece, dopo la visita all’Altare della Patria e la tradizionale deposizione di una corona di fiori al monumento al milite ignoto, e’ prevista a Villa Madama la firma del protocollo sulla Nuova via della seta (Bri, Belt and Road Initiative) alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che farebbe dell’Italia il primo dei paesi del G7 ad aderire all’iniziativa cinese. Conte, nelle comunicazioni in parlamento in vista della visita di Xi, ha ribadito che l’intesa con Pechino riguarda gli interessi strategici dell’Italia e non e’ giuridicamente vincolante e che la collocazione italiana resta quella euro-atlantica.
L’annuncio da parte dell’Italia riguardo all’adesione al progetto cinese della Nuova via della seta aveva infatti messo in allarme gli Stati Uniti. Il Consiglio di sicurezza nazionale statunitense ha fatto capire che ci saranno conseguenze in caso di firma di un protocollo sulla Bri. “Siamo molto preoccupati per l’opacita’ e la sostenibilita’” dell’iniziativa cinese, ha dichiarato un portavoce del segretario di Stato degli Usa, Mike Pompeo. Preoccupazioni sono state espresse anche dall’Unione europea. “La Cina fa spesso il doppio gioco, firma accordi che la obbligano a un modello di commercio e governance equo e sostenibile, ma spesso ha una diversa comprensione e applicazione del diritto e dell’ordine internazionale”, ha avvertito l’Ue. Pechino ha pero’ gia’ firmato protocolli d’intesa con 13 paesi europei: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia.
Il memorandum d’intesa per l’adesione dell’Italia al progetto Belt and Road potrebbe essere uno dei 22 accordi, la maggior parte dei quali generici, che potrebbero essere sottoscritti nel corso della visita di Xi, alcuni dei quali piu’ delicati come quello tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Agenzia spaziale cinese sulla cooperazione per lo sviluppo di satelliti, in particolare il China Seismo-Electromagnetic Satellite 2, e per progetti pilota in ambito di cooperazione internazionale (in particolare in Africa). Secondo quanto appreso da fonti di “Agenzia Nova”, tra gli accordi pronti per essere firmati dai due paesi, solo due pero’ promettono di rafforzare concretamente le esportazioni italiane: uno riguardante gli agrumi e uno il seme bovino.
Figurano poi accordi sul commercio elettronico tra il ministero dello Sviluppo economico e l’omologo dicastero cinese; tra la compagnia China Communication Construction Co. Ltd (CCCC) e TMT Italia per il progetto di ampliamento del terminal container n. 7 del molo Jetty del Porto di Trieste; tra China Communication Construction Co. Ltd (CCCC) e Citta’ di Genova per la costituzione di un fondo investimento congiunto; tra la Bank of China e la Cassa depositi e prestiti per l’emissione da parte italiana di “Panda bonds” (in yuan); tra Zte e Wind per un progetto di costruzione della rete 5G; tra la compagnia cinese Camc China Engineering e il Gruppo Danieli per realizzazione di un’acciaieria in Azerbaigian; tra l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) e il gruppo Alibaba sulla piattaforma di commercio elettronico della rete Ali-Express, per l’apertura di una stazione nazionale italiana.
Previsti inoltre accordi in ambito dei media, con intese di cooperazione tra Rai e China Media Group, tra le agenzie d’informazione Ansa e Xinhua e tra le case editrici Giunti e China Foreign Language per la traduzione in italiano e la pubblicazione in Italia del libro di Xi Jinping “Governare la Cina”. Altri protocolli riguardano la cooperazione ministeriale in vari settori: tra il ministero dell’Istruzione, dell’universita’ e della ricerca italiano e il ministero della Scienza e tecnologia cinese; un protocollo esecutivo 2019-2022 sulla collaborazione nel settore dell’istruzione fra il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale italiano e il ministero dell’Istruzione cinese; un piano di azione nel comparto sanitario tra il ministero della Salute italiano e il ministero della Sanita’ cinese; tra l’amministrazione generale delle Dogane cinese e il ministero della Salute italiano su ispezioni, quarantena e sanita’ animale della carne di maiale congelata da esportare dall’Italia alla Cina; tra il ministero dei Beni e delle attivita’ culturali e l’amministrazione nazionale per il Patrimonio culturale cinese sulla lotta all’importazione-esportazione illegale e sulla gestione del mercato di beni culturali. Infine anche due protocolli d’intesa tra amministrazioni locali: tra le citta’ di Verona e di Hangzhou e tra la provincia di Yunnan e il consorzio dei comuni delle Langhe e del Monferrato.
Domani, nel primo pomeriggio, Xi si trasferira’ a Fiumicino dove decollera’ alla volta di Palermo, una visita ma che potrebbe comprendere anche incontri con associazioni industriali locali. La missione nel capoluogo siciliano ha avuto la meglio su altre destinazioni prospettate, come Venezia, Firenze e Milano, pare su indicazione dello stesso Xi. Nei mesi scorsi si e’ parlato di un interessamento di capitali cinesi per la realizzazione a Palermo di una piattaforma per il trasporto merci via mare, snodo cruciale nel cuore del Mediterraneo. Il presidente della Cina lascera’ definitivamente l’Italia nella mattinata di domenica 24 per recarsi in Francia.