Presidio davanti al tribunale di Firenze delle associazioni ‘Il mondo che vorrei’ e ‘Assemblea 29 giugno’, che raccolgono i familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009. Accanto agli striscioni, con i volti di Mauro Moretti, all’epoca presidente di Rfi, e di Michele Mauro Elia che in quell’incarico lo sostitui’, i familiari che da sempre hanno seguito le udienze in primo grado e anche quelle del nuovo processo: in aula infatti e’ fissata l’udienza della corte d’appello di Firenze durante la quale sono previsti gli interventi delle difese dei due manager. “Siamo alla fine di un processo che va avanti da 10 anni – ha detto Daniela Rombi, presidente di ‘Assemblea 29 giugno’ – e in tutto questo tempo niente e’ cambiato. Noi vogliamo, e pretendiamo, giustizia ma soprattutto chiediamo che siano messe in atto quelle misure di sicurezza che non c’erano nel 2009 a Viareggio e che ancora non ci sono” per il trasporto di merci pericolose.
In aula l’udienza, dopo il lungo appello del presidente della corte Paola Masi, mentre i familiari sistemavano sulle sedie le magliette con le foto delle 32 vittime, sono arrivati anche alcuni degli imputati, e tra questi Mauro Moretti e Michele Mauro Elia. Proprio i difensori di quest’ultimi, gli avvocati Carla Vanduchi e Alfonso Mario Stile, hanno iniziato le loro arringhe difensive. Moretti ed Elia, in primo grado, furono condannati rispettivamente a 7 anni e a sette anni e sei mesi. Il pg Luciana Piras, nella sua requisitoria, ha chiesto per Moretti 15 anni e 6 mesi (anche come ad di Fs, che invece lo vide assolto al termine del primo processo a Lucca) e 14 anni e sei mesi per Elia.