Uno striscione con la scritta 194 (in riferimento alla Legge 194) durante una manifestazione a Napoli, in una immagine di archivio. ANSA/CIRO FUSCO

Aborto, Altolà di M5s: ‘La 194 è una conquista per il Paese’

Tensione nella maggioranza sui temi etici anche in vista del discusso congresso delle Famiglie che si terrà a Verona nel prossimo weekend e che vedrà la partecipazione del ministro leghista della Famiglia Lorenzo Fontana e del leader della Lega Matteo Salvini. Oggi arriva un altolà dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. “Non ci sono dubbi che la legge 194” sull’aborto “sia una conquista del nostro Paese: mi guarderei bene dall’intervenire”, ha detto a Radio Capital interpellato sul convegno di Verona sulla famiglia, e ha aggiunto: “E’ medioevo, l’ho detto e lo ribadisco’.

La domanda sulla 194 riguardava una proposta di legge di una cinquantina di parlamentari della Lega a proposito del riconoscimento del nascituro come soggetto giuridico ai fini dell’adozione, proposta che qualcuno interpreta come un grimaldello per modificare la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. “Non conosco la proposta in questione – ha detto Bonafede – il parlamento la analizzerà, ma non ci sono dubbi che la 194 è stata una conquista di civiltà giuridica e sociale del nostro paese e mi guarderei bene dall’andare a rivederla. Poi si possono sempre migliorare le situazioni, ma i principi non sono in discussione”.

“L’idea di introdurre nell’iter procedimentale che porta all’interruzione della gravidanza l’alternativa volontaria dell’attribuzione in adozione del bambino appena nato, rappresenta una valida alternativa all’aborto che non può che essere presa in considerazione da chiunque abbia a cuore la vita nascente e la stessa salute psico-fisica della madre”, dice Alberto Gambino, giurista e presidente di Scienza & Vita e Prorettore dell’Università Europea di Roma. “Né vale obiettare, come sollevato da taluno – prosegue il giurista – che tale possibilità aprirebbe la strada al cosiddetto utero in affitto o attribuirebbe diritti al feto così da impedire alle donne di accedere all’interruzione volontaria della gravidanza”. “In realtà – conclude il presidente di Scienza & Vita – la proposta ripercorre quella di alcuni deputati centristi della scorsa legislatura (Sberna e Gigli) che si muove anche nella prospettiva di ridurre l’impatto sulla psiche della donna le ripercussioni che il dramma dell’aborto spesso provoca, assegnando alla stessa una possibilità meno devastante della soppressione della vita che si ha in grembo”.

 

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