La Corte di Cassazione si è espressa in merito alla misura cautelare del divieto di dimora a Riace disposta dal Tribunale delle libertà di Reggio Calabria nei confronti del sindaco Mimmo Lucano, che domani conoscerà anche la decisione del Tribunale sulla richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti formulata in seguito all’inchiesta della procura di Locri. Per i giudici, infatti, “non emergono con la necessaria chiarezza di analisi gli atti o i comportamenti che l’indagato avrebbe materialmente posto in essere per realizzare in concreto una serie di condotte che, allo stato, paiono solo assertivamente ipotizzate” e, nonostante, permanga la “gravità del panorama indiziario”, si constata che Lucano avrebbe agito mosso solo da scopi umanitari.
Lucano afferma: ‘Io sono ultimo, una persona debole che non ha nessuno, mentre lui che è così forte ha avuto paura di farsi processare. Con i 5 Stelle rappresenta il potere e si permette queste scelte”. Nel suo caso, ribadisce: “Non è stato celebrato nessun matrimonio, era un tentativo per aiutare gli ultimi del mondo, per essere attenti alla loro vita e ai loro problemi. Il mio era solo un intento umanitario e rifarei tutto quello che ho fatto”.
Poi l’affondo: “I valori del cristianesimo sono antitetici a quelli che rappresenta l’attuale ministro dell’Interno. Un cristiano non può votare per Salvini”.
Dopo il verdetto della Corte di Cassazione, che lo ha definito innocente per quanto riguarda gli appalti dei rifiuti e i matrimoni misti, torna a parlare l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, che tira anche una velata frecciatina a Matteo Salvini, suo storico rivale politico e soprattutto ideologico.
Salvini che è tanto forte ha avuto paura di farsi processare “Io mi difendo nel processo e non dal processo. Salvini che è tanto forte ha avuto paura di farsi processare“, ha dichiarato Mimmo Lucano ai microfoni di Radio Capital, facendo evidentemente riferimento all’immunità concessa dal Senato a Salvini di fronte alla richiesta a procedere della magistratura per i fatti della nave Diciotti. “Polemizzare con il ministro non mi interessa. La parte politica che lui rappresenta ha come argomentazioni solo denigrazione e cattiverie”.
Intervenuto poi ai microfoni di Sky, l’ex sindaco di Riace ha parlato delle condanne comminategli, a suo avviso ingiuste. “E’ il primo raggio di luce in questa vicenda dove ci sono tante oscurità. Non dovevo subire queste misure cautelari, non è stato giusto, non dovevano sospendermi come sindaco. Anche sui reati che mi contestano, mi è sembrato tutto paradossale”.
Arianna Manzi