Def: ‘Verso Irpef a 2 aliquote, 15 e 20%’. Volano deficit e debito

Salirebbe, ma mantenendosi sempre vicino allo zero, il Pil di un punto di decimale. Il deficit che dal 2% stimato a dicembre sale al 2,5% e il debito, nonostante l’inclusione di 17 miliardi di euro derivati dalle dismissioni, sale ancora arrivando a toccare il 132,7%, contro il 132,2 appena stimato da Bankitalia per il 2018. E poi la Flat su cui continuano a litigare Lega e M5S. In un documento ufficioso che sarà discusso oggi è prevista ma il Programma nazionale delle riforme che sarà inviato a Bruxelles potrebbe cambiare nella stesura definitiva.

“Il sentiero di riforma per i prossimi anni prevede la graduale estensione del regime d’imposta sulle persone fisiche a due aliquote del 15 e 20 per cento, a partire dai redditi più bassi, al contempo riformando le deduzioni e detrazioni. Per incentivare gli investimenti, le imprese potranno beneficiare di una riduzione dell’aliquota Ires applicabile agli utili non distribuiti”. Quindi la Flat tax dovrebbe prevedere due aliquote, il 15 e 20 per cento, e si partirebbe dai redditi più bassi. Per il governo Conte, dunque, “l’imposizione fiscale è un’altra area prioritaria di riforma – come si legge nel documento -. L’obiettivo del Governo è di ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese e di snellire gli adempimenti relativi al pagamento delle imposte. Il concetto chiave è la flat tax, ossia la graduale introduzione di aliquote d’imposta fisse, con un sistema di deduzioni e detrazioni che preservi la progressività del prelievo”. Così se “la prima fase della riforma fiscale è già stata attuata con la Legge di Bilancio 2019, che ha innalzato a 65.000 euro il limite di reddito per il cosiddetto “regime dei minimi” soggetto ad aliquota del 15 per cento» adesso si passa alle persone fisiche. Ed in questo caso viene ripresa la sostanza dell’accordo di programma 5 Stelle-Lega”.

Ma resta sempre il nodo delle coperture. Infatti, il documento specifica anche che “la politica fiscale non può ovviamente prescindere dalla sostenibilità delle finanze pubbliche. Da ormai trent’anni il debito pubblico vincola le politiche economiche e sociali dell’Italia. A prescindere dalle regole di bilancio, è necessario ridurre gradualmente il rapporto debito/Pil per rafforzare la fiducia degli investitori in titoli di Stato e abbattere gli oneri per interessi”.

E questo rappresenta lo scoglio principale da superare per tenere  i conti sotto controllo e convincere Bruxelles. Ma stando ai numeri indicati nel Def su Pil e Deficit la flat tax si avvia lungo un sentiero non solo stretto ma anche molto arduo da scollinare.

“Il libro dei sogni l’ho letto da piccolo, questo è il libro delle azioni, dice il premier, Giuseppe Conte, ai giornalisti sul Def, a margine dell’inaugurazione della Torre di Generali a Milano. “Sono fiducioso e ottimista – ha aggiunto – dobbiamo impegnarci tutti a lavorare”.

Circa Omar Scafuro

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