L’origine della pedofilia nella società e nella Chiesa inizia con il “collasso morale” della seconda metà degli anni Sessanta del ‘900, a quella rivoluzione sessuale del 1968 della quale farebbe parte “anche il fatto che la pedofilia sia stata diagnosticata come permessa e conveniente”. Quella rivoluzione ha portato alla “totale libertà sessuale, una libertà che non concedeva più alcuna norma” investendo anche una Chiesa non pronta a reagire. La denuncia è del Papa emerito Benedetto XVI ed è contenuta in un documento inviato al quotidiano il ‘Corriere della Sera’. Sono ‘appunti’ che Ratzinger ha deciso di pubblicare sul mensile tedesco ‘Klerusblatt’ dopo “contatti” con il segretario di Stato, Pietro Parolin, e con lo stesso Papa Francesco. Quindi, dopo avere informato e ricevuto l’ok dai vertici della Santa Sede.
“Il collasso mentale – secondo il Papa emerito – era anche connesso ad una propensione alla violenza. E’ per questo che sugli aerei non sono stati più ammessi film di sesso, perché poteva esplodere la violenza tra la piccola comunità dei passeggeri. E poiché anche l’abbigliamento di quel tempo provocava aggressione, anche i presidi delle scuole hanno tentato di introdurre uniformi a scuola per facilitare un clima di apprendimento. Parte della fisionomia della rivoluzione del ’68 è stata che la pedofilia è stata diagnosticata come permessa e appropriata”.
Secondo Ratzinger, inoltre, dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965) “la teologia morale cattolica ha sofferto un collasso che ha reso la Chiesa indifesa contro i cambiamenti nella società”.
“Mi sono sempre chiesto come in questa situazione i giovani potessero andare verso il sacerdozio e accettarlo con tutte le sue conseguenze. Il diffuso collasso delle vocazioni sacerdotali in quegli anni e l’enorme numero di dimissioni dallo Stato ecclesiastico furono una conseguenza di tutti questi processi” osserva Ratzinger, evidenziando come in quello stesso periodo cominciò “un collasso della teologia morale cattolica che ha reso inerme la Chiesa di fronte a questi processi della società”. Si tratta di un processo proseguito, a suo avviso, negli Anni Settanta e Ottanta, quando la pedofilia è diventata “una questione scottante”. E Benedetto XVI ricorda come “non molto tempo fa” fosse “teorizzata come del tutto giusta”.
“Dovevano essere garantiti soprattutto i diritti degli accusati e questo fino al punto di escludere di fatto una condanna: il loro diritto alla difesa venne talmente esteso che le condanne divennero quasi impossibili” è la ricostruzione da parte del pontefice emerito di una fase nella vita della Chiesa, relativa specialmente agli anni Ottanta del secolo scorso, a proposito della pedofilia nel clero, che Ratzinger affida alla pubblicazione sul mensile tedesco con il titolo ‘La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali’.