‘Mater Camorra e i suoi figli’, adattamento da Brecht di Gianni Sallustro

Dal 10 al 12 MAGGIO 2019 ore 20.30

al

TEATRO INSTABILE NAPOLI (TIN) “MICHELE DEL GROSSO”

la

Talentum Production

Presenta

“Mater Camorra e i suoi figli”

adattamento da Brecht di Gianni Sallustro

Lo spettacolo è dedicato a Gaetano Montanino vittima innocente di camorra

 

La Talentum Production, in collaborazione con l’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema e con il Teatro Instabile Napoli “Michele Del Grosso”, propone dal 10 al 12 aprile al Tin (teatro instabile Napoli) “Mater camorra e i suoi figli” adattamento da Brecht di Gianni Sallustro e Nicla Tirozzi anche protagonisti dello spettacolo. La regia è di Gianni Sallustro. Lo spettacolo è dedicato a Gaetano Montanino, a dieci anni dalla sua morte, riconosciuto “vittima del dovere” con decreto del capo della polizia n. 599/C/3/GG/34 del 13 marzo 2013.

Lo spettacolo ha il patrocinio morale del Comune di Napoli, (assessorato alla Cultura), di Libera Campania, di Articolo 21, di Radio Siani, di Agende rosse.

“Questo lavoro, nato da un’idea di Michele Del Grosso – dice il regista Gianni Sallustro –   è stato allestito da me in diverse occasioni; lo metto in scena dopo avere preparato gli attori attraverso il workshop “Il teatro epico di Brecht”, finalizzato a raggiungere un’ottima conoscenza di Brecht ed in particolare di una tra le sue opere più significative che è “Madre Courage”. Di questo capolavoro abbiamo fatto la decodifica del testo, dei suoi personaggi per poi passare alla messinscena del testo, rielaborato in dialetto napoletano”.

L’idea è nata dopo che l’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema ha ricevuto nel maggio del 2012 dalla Polizia di Stato un attestato di benemerenza così motivato :“Per l’alto valore sociale e per l’impegno profuso nel diffondere la cultura della legalità attraverso progetti di teatro, musica e danza ;centro di aggregazione per i giovani che attraverso l’arte e con la realizzazione di spettacoli, diventano testimoni di una società più giusta e libera dalla violenza, diffondendo i valori di giustizia e coraggio sia nella loro terra, che nei centri di giustizia minorile” .

Note di regia: “Si può pensare che le donne siano in quanto tali contro le guerre solo se si vede la guerra come fenomeno che appartiene alla vita pubblica e che perciò ha avuto storicamente come protagonista esclusivo il sesso maschile. Se invece consideriamo come profondamente intrecciati privato e pubblico, individuo e collettivo, femminile e maschile, è chiaro che in guerra la parte sostenuta più o meno consapevolmente dalle donne è sempre stata grande. Sono le donne a garantire solidarietà ed affetti a chi agisce in un teatro di odio e di distruzione. E ancora, in tempo di guerra, sono le donne, oltre a decidere di poter combattere in prima linea, a sopportare un sovrappiù di violenza: gli stupri, la prostituzione coatta oppure la riduzione alla funzione di cura ed assistenza. Anna Fierling, la celebre vivandiera di Brecht, diventa in “Mater Camorra e i suoi figli ”Anna ‘a squarciona”, mentre  i suoi tre figli, Eilif, Schweizerkas e Kattrin la muta, vengono ribattezzati Rafele, Tonino e Catarina. Tra gli altri personaggi c’è il Cappellano, personaggio che rappresenta una casta di persone paurose e false, interessato come tutti gli uomini alla propria sopravvivenza ed interessi. Lui non si fa problemi a rinunciare all’onore per sopravvivere e rinunciare pure ai voti proponendo un matrimonio a Madre Coraggio. Il cappellano è inquietante e con connotati zoomorfi, come del resto ogni altro personaggio del testo rivisitato. In questa rilettura del drammaturgo di Augusta la vicenda di “Madre Courage” è ambientata nei vicoli di Napoli e nella provincia napoletana e la guerra dei trent’anni si trasforma nello scontro perenne fra i clan, con il surplus  di degrado e  animalità che questo comporta”.

Caratteristiche del lavoro: Il linguaggio con cui si esprimono gli attori è un insieme dei vari dialetti campani. Lo zoomorfismo è una caratteristica fondamentale dei personaggi dello spettacolo per sottolineare la loro bestialità. La “Guerra dei Trent’anni” viene attualizzata nello scontro perenne fra i clan. La presenza nello spettacolo di un coro greco di animali che sottolinea le parti salienti del testo. É come se ci si immergesse in una giungla. I costumi ricoperti di soldi macchiati di sangue: il denaro, unico interesse dei camorristi. L’unico elemento scenografico è un carro che, sui quattro lati, è composto da quattro sculture che riproducono le capuane Matres Matutae che, come sfingi, custodiscono l’enigma della vita.

Lo spettacolo è inserito nel programma di Maggio dei Monumenti 2019.

 

 

 

Personaggi

 

Anna ‘a squarciona (‘a camaleonte)   Nicla Tirozzi

Cappellano (‘o serpente)                  Gianni Sallustro

Rafele King Kong (‘o gorilla)                     Gianluca Cangiano

Aitano (‘o micione)                         Tommaso Sepe

Catarina (‘a palomma)                             Giada Emanuela De Gennaro

Tonino (‘o cacciuttiello)                            Ivan Cozzolino

Ciruzzo ‘a pippa (‘o gallo)                 Antonio D’Avino

Pascale (‘o pittbul)                          Andrea Palmese

Luisa (‘a cana ’e presa)                            Ysenia Rosa Notaro

Mario (‘o cane ‘e presa)           Emanuele Boccia

Lucia (‘a cana e presa)                    Michela Tammaro

Totore (‘o cane e presa)           Armando Abagnale

Carolina (‘o sorece)                 Annarita Tambaro

Carmela (‘o sorece)                 Valentina Maffettone

Matalena (‘o sorece)                Mariagorizia Pia Trippa

Assunta (o sorece)                  Vincenza Granato

Maria (‘o sorece)                            Luisa Criscuolo

Rosaria (‘o sorece)                  Anna Carrabs

Gennarino (‘o cavallo)                     Anthony Dylan Ciliberti

Nicola (‘o cavallo)                   Nunzio Emanuele Miranda

Michele (‘a scigna)                  Davide Vallone

Ciccio (‘a scigna)                            Francesco Emanuele Catapano

Giggino (‘o lupo)                             Carmine La Marca

 

 

Notizie Talentum Production

“La Talentum Production” con Presidente Marcello Radano, nasce con l’obiettivo di produrre lavori audiovisivi e teatrali e per valorizzare i talenti del vesuviano; in collaborazione con l’Accademia Vesuviana del Teatro e del cinema di Gianni Sallustro si lavora per creare opportunità professionali per i giovani nel cinema, teatro e in tutte le altre espressioni artistiche. Tra i lavori prodotti dalla Talentum Production ricordiamo gli spettacoli “Lo magnifico cunto”, “Le felicissime peripezie amorose di Pullecenella Citrullo”, il corto “Ricordi in bianco e nero” tratto dall’omonimo libro di Gemma Tisci e il premio “Talentum, premio delle eccellenze”, già alla sua terza edizione. Prossimamente produrremo gli spettacoli “Mater Camorra e i suoi figli” e “Razzullo e Sarchiapone sott’ o tendone” con la regia di Gianni Sallustro presso il Teatro Instabile Napoli “Michele Del Grosso”.

 

 

 

 

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