‘ESSENZE JAZZ’, Eduardo De Crescenzo al Teatro Brancaccio di Roma

Un treno che ci porta lontano e va…, parafrasando l’andante di uno dei brani in scaletta di Essenze Jazz, potrebbe allegoricamente raccontare non solo il concerto tenutosi al Teatro Brancaccio di Roma lo scorso 2 maggio alla presenza di un pubblico caloroso e dai buoni numeri, ma anche la storia di un artista, Eduardo De Crescenzo, che da oltre quarant’anni riesce ad emozionare.

Lui che nasce da una famiglia ricca di temperamento artistico e che incontra la musica precocemente, a tre anni ottenne la sua prima fisarmonica, la vedeva suonare per le strade di Napoli dai “posteggiatori”, restava ad ascoltarli per ore e puntualmente uno di loro s’inteneriva e gliela la lasciava suonare. Oggi come ieri, sembra che quel treno da cui si può godere di paesaggi colorati e di campagne con sullo sfondo quel mare che tocca le sponde di moltissimi suoi racconti in musica, sia più che mai inossidabile e chieda alla musica di tendergli sempre le mani.

Eduardo De Crescenzo, dopo il rientro sul palco per i bis acclamati dal pubblico a fine concerto, afferma che Essenze Jazz rappresenta la sua biografia in musica, i suoi linguaggi, dalla musica classica a quella partenopea, fino al jazz appunto, ne fanno tutti parte e noi aggiungiamo che le sue canzoni oltre ad esserne i frutti ben maturi e saporiti, sono forse una scusa per l’artista per dare voce a tutto quello che di più autentico, ancestrale ed impalpabile gli abita dentro. La sua voce e la sua musicalità vanno oltre i semplici linguaggi e le etichette convenzionali. I suoi brani raccontano sicuramente pezzi di storia vissuta intensamente e a cuore aperto, ma hanno vita propria quando escono dalla pancia dell’artista. De Crescenzo dimostra da sempre di essere un flusso fatto di musica allo stato puro ed in questo spettacolo teatrale di grandissimo impatto è un tutt’uno con dei bravissimi musicisti.

La formazione d’eccezione vede accanto a De Crescenzo, con la sua coloratissima voce e la sua inseparabile fisarmonica, artisti del calibro di Enzo Pietropaoli al contrabbasso, Marcello Di Leonardo alla batteria, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Daniele Scannapieco al sassofono e Susanna Krasznai al violoncello. Insieme, i musicisti della sua piccola orchestra, entrano appieno nel suo mondo e ne scavano tutte le radici, ma spesso durante lo spettacolo escono in punta di piedi per non creare mai un mondo musicale a parte da quello governato dal grande maestro.

De Crescenzo è forse l’ultimo della generazione dei cantautori partenopei viventi da cui anche oggi, a distanza di alcuni decenni dal suo esordio, si può restare ammaliati e giocosamente sorpresi. Lui è ancora e soprattutto lui, riconoscibile, unico ed elegante, come tutto l’ensamble. Gli arrangiamenti e i colori percorrono delle “essenze jazz” fino a sfiorare un blues intimo e corposo da night americano d’altri tempi, riuscendo a dare corpo ai suoni dello strumento vocale dell’artista che sa rendere popolare una canzone anche quando la sua radice è molto più complessa. Il pubblico canta in alcuni tratti del live, batte le mani e sembra non potere trattenere quel sentimento forte che il tenore dei brani di questo spettacolo ispira.

Il maturo Eduardo esprime libertà musicale e gioia profonda nel suonare e nel far godere di questo il suo pubblico. Quando duetta con Pietropaoli e il suo contabbasso la voce sa di magma e sole conduce lo spettatore in un vortice di musica senza tempo, in un grido che diventa melodia senza le regole di una musica moderna, riscoprendo canti di altre età. Si resta dunque sorpresi dal fatto che in lui non sia cambiato nulla e che la forza delle sue note, sofferte e gustate fino in fondo, resti dentro a fine spettacolo come una sorta di transfert che dalla pancia dell’artista entra nella pancia dello spettatore come nutrimento dell’anima.

Eduardo De Crescenzo voce e fisarmonica
Enzo Pietropaoli contrabbasso
Marcello Di Leonardo batteria
Julian Oliver Mazzariello pianoforte
Daniele Scannapieco sassofono
Susanna Krasznai violoncello

Produzione di TUNNEL PRODUZIONI

Loredana Margheriti

 

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