Caso Siri. Ultimatum di Di Maio a Salvini: Ultimo giorno, fai la cosa giusta

A meno di 24 ore dal consiglio dei ministri che ufficializzerà il ‘licenziamento’ del sottosegretario Armando Siri, si lavora per trovare un accordo tra M5s e Lega per evitare che si arrivi ad una “conta”. L’esito numerico è scontato, il papà della flat tax ritornerà a fare il semplice senatore, ma quello politico è tutto da scrivere. Per ora solo accuse reciproche e nessun scossone all’esecutivo perché il 26 maggio si vota per le Europee. Ma nel Cdm di mercoledì potrebbero essere scritti i titoli di coda della maggioranza gialloverde. Un film che potrebbe finire presto, già a fine mese. La soluzione più semplice potrebbero essere le dimissioni spontanee, suggerite da Salvini, ma a quanto pare Siri vuole resistere fino alla fine supportato anche da suo stesso leader. E in un clima che si fa sempre più incandescente è lo stesso sottosegretario a lanciare benzina sul fuoco. Nei giorni scorsi aveva annunciato che voleva farsi sentire dai magistrati e poi prendere le dovute decisioni. Ora invece cambia versione e spiega che se sarà chiamato per un interrogatorio si avvarrà della facoltà di non rispondere. Siri, insomma, sarebbe disponibile a presentarsi per rendere dichiarazioni spontanee e depositare una memoria. Fatto che alimenta ancora più dubbi sulla sua condotta.

E il leader del M5S lancia il guanto di sfida all’alleato Salvini. “E’ l’ultimo giorno utile, fai la cosa giusta”, fai dimettere Siri, chiede in sostanza Di Maio al segretario della Lega. “Non capirò mai perché la Lega in queste settimane abbia continuato a difendere Siri invece di fargli fare un passo indietro”, scrive il vicepremier Luigi Di Maio in un post su Facebook. “Oggi è l’ultimo giorno utile perché Salvini comprenda l’importanza di questa vicenda. Mi auguro faccia la cosa giusta”. “Il Movimento non dice che Siri non debba difendersi, per carità, anzi ci auguriamo che lo faccia e nelle forme che ritiene più opportune. Molto più semplicemente chiediamo che a un politico indagato per corruzione non sia concessa la possibilità di amministrare soldi pubblici”.
E’ fissato invece per il pomeriggio l’interrogatorio di Paolo Arata in procura. L’imprenditore accusato di avergli offerto 30mila euro in cambio di un emendamento per favorire l’eolico dovrà probabilmente chiarire al procuratore aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Mario Palazzi proprio cosa sta dietro quella mazzetta. Ed è probabile che gli vengano fatte domande anche su altre pressioni emerse da alcune intercettazioni per far entrare Siri nel governo.

“Vado in Consiglio dei ministri assolutamente tranquillo”, afferma Salvini ai cronisti. “Sto aggiornando l’agenda su immigrazione e mafia, di questo mi occupo. Dopo mercoledì vengono giovedì, venerdì e sabato e per me non è un problema, continuo a ritenere che in un Paese civile i processi si fanno in tribunale e se uno è colpevole si viene condannati da un giudice, non da un giornale”. E dalla Lega attaccano il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che ha perso “il ruolo da arbitro che lo aveva contraddistinto con grande capacità nel primo anno di governo” per schierarsi, apertamente, dalla parte del M5S.

“Non ho mai accettato di fare l’arbitro ma di fare il premier”, replica piccato il premier, convinto che sarà trovata una soluzione mercoledì mattina. “Al Consiglio dei Ministri – ha sottolineato – non andremo alla conta”

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