Il Consiglio comunale ha approvato la proposta presentata dall’assessore alle Pari opportunità Pina Tommasielli. “Stiamo scrivendo una pagina storica”, ha dichiarato il sindaco Luigi de Magistris. “E’ un messaggio molto importante – ha aggiunto – dalla città che è culla della civiltà giuridica in attuazione dell’articolo 3 della Costituzione”. Con il semaforo verde dell’assise napoletana verrà istituito un Registro amministrativo delle unioni civili presso il servizio Anagrafe del Comune di Napoli, “che non avrà – ha assicurato l’assessore Tommasielli – alcuna interferenza o relazione con i registri anagrafici e di stato civile o alcuna connessione con l’ordinamento anagrafico e di stato civile”. “E’ compito delle istituzioni – ha dichiarato durante il consiglio comunale l’assessore alle Politiche sociali – garantire alle persone i diritti civili e sociali senza discriminazioni di sorta anche nei confronti di coloro che affidano i propri progetti di vita di convivenza, come le unioni civili o le unioni di fatto, diverse dalla famiglia”. La maggioranza che sostiene De Magistris, per salutare questa svolta storica per la città di Napoli, non ha fatto mancare la giusta coreografia ‘all’evento’ presentandosi in aula con un triangolo rosa sulla giacca per gli uomini e nero per le donne. “Lo abbiamo fatto per ricordare le vittime omosessuali che nei campi di concentramento nazisti erano marchiati con un triangolo rosa per i maschi, nero per le lesbiche”, ha spiegato il presidente della Commissione consiliare per le Pari opportunità, Gennaro Esposito.
Paolo Patanè, presidente di Arcigay, esprime “grande apprezzamento”’ per l’approvazione del registro delle Unioni civili al Comune di Napoli “che testimonia la vicinanza e l’impegno della politica locale sui nostri temi e che viene della terza città d’Italia per grandezza. E’ la realizzazione che la politica reale ricomincia a muoversi, dopo un Ventennio di sostanziale blocco berlusconiano. A Napoli il dibattito in Consiglio è stato carico di entusiasmo e ha presentato argomentazioni davvero evolute”’. “Le nostre rivendicazioni – continua il leader di Arcigay – sono oggi orientate al matrimonio tra persone dello stesso sesso e al riconoscimento legislativo di un pluralità di istituti familiari. Speriamo che le spinte locali diano impulso al dibattito politico in ambito nazionale”. Il Consiglio ha approvato anche un ordine del giorno che chiede alla Giunta di inserire le unioni civili nello Statuto e il sindaco dovrà farsi portavoce del vento di cambiamento che passa da Napoli in ambito Nazionale.