“In autunno servirà una manovra economica da almeno 32 miliardi e le scelte non saranno semplici o indolori”.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel corso della sua ultima assemblea annuale degli industriali, in attesa del cambio ai vertici del prossimo anno, non fa giri di parole e critica il governo. “Il Paese non riparte con lo slancio dovuto, necessario, che è alla nostra portata, che ci meritiamo”. “Per rimetterci a correre – dice – sarà utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negatività, che peggiorano il clima”. E ancora. “Le parole di chi governa non sono mai neutre, influenzano investitori, imprenditori, famiglie”, aggiunge.
In platea ci sono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e il vice Luigi Di Maio, mentre non c’è nessuno politico di peso della Lega.
“Se l’Italia volesse rispettare alla lettera le regole europee previste dal patto di stabilità e crescita dovrebbe fare una manovra strutturale per il 2020 da almeno 32 miliardi di euro: una manovra imponente con effetti recessivi”, per questo – è il monito di Boccia – dobbiamo dirci con franchezza che non ci sono scelte semplici o indolori con la prossima legge di bilancio”. E dopo queste parole il presidente di Confindustria riserva una steccata al leader della Lega, Matteo Salvini. “Per rimetterci a correre sarà utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negatività, che peggiorano il clima”, spiega riferendosi chiaramente alle dichiarazioni del leader leghista sul debito e sul deficit da sforare. “Le parole che producono sfiducia sono contro l’interesse nazionale”. E sempre rivolto al segretario della Lega, aggiunge. “Abbiamo bisogno per gestire le sfide dell’immigrazione di un’Europa forte e coesa. L’Africa che oggi ha 1,2 miliardi di abitanti, ne avrà il doppio tra 30 anni: davvero pensiamo che la soluzione sia chiudere le frontiere? Noi no. La soluzione passa per una gestione condivisa, ma anche dal contributo che le nostre imprese possono dare”.
L’intervento del presidente di Confindustria tocca tutti i temi caldi del momento, a partire dalle Europee di domenica fino alle politiche economiche dell’esecutivo. “La politica deve raccogliere la sfida per il nostro futuro. Oggi, ora, subito. “La bulimia di consenso immediato affida ai social la ricerca di una popolarità che si misura in termini di like. E il presentismo imperante è una malattia molto grave perché impedisce di vedere oltre il finire del giorno. La superficialità si fa regola. Noi invece abbiamo bisogno di studiare, progettare, costruire”. Una politica dei like di cui fanno uso soprattutto Lega e Cinque Stelle.
“Per noi la via è una sola: un’Europa più coesa e più forte che possa competere alla pari con giganti come Cina e Usa”, dice Boccia parlando del voto di domenica. E “se qualcuno dice il contrario deve dimostrare che esiste un modo credibile di difendere l’interesse nazionale italiano in un contesto diverso”. Il presidente di Confindustria rivolge infine una richiesta al governo sulla prossima Commissione europea. “Per essere attivi e svolgere il ruolo che ci spetta in Europa, il Governo italiano deve saper proporre e ottenere un Commissario con una delega qualificata in campo economico: al Commercio, all’Industria, al Mercato interno, agli Affari economici, alla concorrenza”. Altrimenti rischieremo di continuare a contare poco.