Huawei Technologies ha ridimensionato o cancellato una serie di ordini a fornitori chiave per componenti destinati ai suoi smartphone o a sistemi per le telecomunicazioni, dopo l’inserimento dell’azienda cinese nella lista nera delle esportazioni del dipartimento del Commercio Usa. Lo hanno riferito al quotidiano “Nikkei” fonti a conoscenza della questione. Gli effetti del ridimensionamento degli ordini sulla catena di forniture cinese, gia’ sotto stress a causa della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, si tradurrebbero in un taglio degli ordini complessivo del 30 per cento: un segnale che l’offensiva commerciale di Washington inizia a sortire gli effetti voluti sul colosso dell’elettronica per le telecomunicazioni cinese, e secondo produttore mondiale di smartphone. L’oggetto reale della contesta e’ la posizione di leadership globale di Huawei nelle reti 5G, con rivali come Ericcson e Nokia a stretto giro di boa, mentre rivali nel segmento dell’elettronica per il consumo come Samsung Electronics e Apple combattono per quote del mercato degli smartphone.
Il colosso cinese dell’elettronica per le telecomunicazioni Huawei Technologies intende cedere la sua attivita’ di produzione dei cavi dati sottomarini, nell’apparente tentativo di deflettere le accuse degli Stati Uniti, secondo cui l’azienda pone una minaccia per la sicurezza delle informazioni. Hengtong Optic-Electric, azienda produttrice di cavi per la trasmissione dati sottomarini con sede nella provincia cinese di Jiangsu, ha annunciato tramite una nota alla Borsa di Shanghai l’intenzione di acquistare l’unita’ di Huawei. Quest’ultima e’ entrata nel settore nel 2008, tramite una joint venture con l’azienda britannica Global Marine Systems. La venture, nota come Huawei Marine Networks, ha installato sinora 50mila chilometri di cavi nell’ambito di circa 90 progetti, perlopiu’ in Asia e Africa. Il suo fatturato e’ ammontato a circa 240 milioni di dollari nel 2017. Hengtong Optic-Electric intende acquistare l’intera quota del 51 per cento della joint venture attualmente detenuta da Huawei, ma non ha fornito sinora alcun dettaglio in merito alle tempistiche o al prezzo dell’operazione.
Huawei ha subito restrizioni basate su accuse infondate, e tese a interrompere le operazioni aziendali. Lo ha dichiarato nei giorni scorsi Hu Houkun, vicepresidente di Huawei, durante il suo discorso alla Conferenza sulla sicurezza cibernetica all’Universita’ di Potsdam, in Germania, esponendo le sue opinioni sulle restrizioni da parte statunitense contro Huawei. “Rriteniamo che questo comportamento sia totalmente ingiustificato”, ha detto Hu, riferendosi alle restrizioni alle esportazioni varate la scorsa settimana dal dipartimento del Commercio statunitense. Hu ha fatto riferimento alle conseguenze di tali iniziative citando la sospensione delle forniture a Huawei annunciata da Google, che in futuro riguardera’ anche il sistema operativo Androdi. Secondo la compagnia, in Europa, circa tre quarti degli utenti di smartphone si affidano a un telefono basato su Android: Huawei rappresenta circa il 20 per cento di questo mercato. “Queste decisioni imprudenti possono causare gravi danni a consumatori e imprese in Europa”, ha affermato Hu.
“Cio’ costituisce un precedente pericoloso, che va contro i valori della comunita’ internazionale, interrompe la catena di approvvigionamento globale e sconvolge la concorrenza leale sul mercato, cosa che potrebbe succedere a qualsiasi altra azienda in futuro se non affrontiamo insieme questi problemi “, ha aggiunto Hu. L’Universita’ di Potsdam sorge su un sito attraversato durante la Guerra fredda dal Muro di Berlino. A tal proposito Hu ha sottolineato: “Non vogliamo vedere un altro muro e non vogliamo passare attraverso un’altra dolorosa esperienza. Allo stesso modo, non vogliamo costruire un nuovo muro in termini di commercio, non vogliamo nemmeno costruire un nuovo muro in termini di tecnologia”. Alla fine della conferenza, Hu ha invitato l’ecosistema globale a contribuire a promuovere un’innovazione tecnologica piu’ rapida e una crescita economica piu’ forte.
Il colosso cinese Huawei Technologies sta incassando il supporto di alcuni importanti fornitori e clienti globali, dopo le restrizioni imposte dal governo statunitense sul gigante cinese delle telecomunicazioni. Panasonic Corp ha annunciato ieri sul suo sito web in Cina che sta continuando a fornire componenti a Huawei nonostante i rapporti sul taglio della cooperazione. Tsmc, con sede a Taiwan, il piu’ grande produttore di chip a contratto del mondo, ha dichiarato che le sue spedizioni verso Huawei non sono state influenzate dal divieto americano sull’accesso di quest’ultimo a componenti statunitensi, ha riferito oggi la stampa internazionale. Lunedi’, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emesso una licenza temporanea di 90 giorni, valida fino al 19 agosto, che consente a Huawei lo “specifico impegno limitato nelle transazioni che riguardano l’esportazione, la riesportazione e il trasferimento di articoli”.
Alcuni analisti hanno detto che le mosse degli Stati Uniti contro Huawei porteranno a un forte sostegno per l’azienda cinese non quotata, mentre Huawei sta lavorando duramente per compensare le ricadute delle restrizioni. Xiang Ligang, direttore generale dell’Associazione per l’industria delle telecomunicazioni Information Consumption Alliance, ha dichiarato che l’impegno di Tsmc a continuare a spedire i prodotti e’ di importanza strategica per Huawei. “Tsmc produce la maggior parte dei chip di Huawei: solo con la sua collaborazione e’ possibile per Huawei un piano B nello stoccaggio di processori interni, per compensare le conseguenze del divieto statunitense di accedere ai chip statunitensi”, ha detto Xiang.
Il direttore ha poi aggiunto che la mossa di Panasonic mostra anche che la societa’ tecnologica giapponese non e’ disposta a cedere alle pressioni politiche di Washington, dopo che in precedenza aveva riferito di aver interrotto le spedizioni di alcuni componenti verso Huawei. L’azienda ha acquistato prodotti del valore di 6,3 miliardi di dollari, incluse batterie e componenti elettronici da Panasonic nel 2018, secondo “Nikkei Asian Review”. L’operatore di telefonia mobile con sede nel Regno Unito Ee ha detto mercoledi’ che la sua rete 5G nel Regno Unito farebbe affidamento su apparecchiature realizzate da Huawei.