Rossini e la sua Cenerentola al Teatro dell’Opera di Roma

Giovedì 13 giugno è andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma, La Cenerentola ovvero La Bontà in trionfo, il dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti, basato sul libretto francese di Etienne per Cendrillon di Isouard; con la regia di Emma Dante e la direzione di Stefano Montanari. L’opera fu rappresentata per la prima volta proprio a Roma, al Teatro Valle il 25 gennaio 1817.

“Conosco la mediocrità de’ miei versi non ritornati sull’incude: ma ho la fortuna di consegnarli al moderno Prometeo dell’armonia, che saprà scaldarli con la favilla del sole.” Così Ferretti presentava il suo libretto e quello che ne fece Rossini lo conosciamo bene. Il risultato è ancora una volta sorprendente, la complessità di alcuni aspetti della partitura, con virtuosismi, concertati, quintetti e i famosissimi crescendo rossiniani, riescono ad arricchiere quest’opera e a renderla godibilissima.

 

La regista, Emma Dante, pone a corollario di Angelina e Don Ramiro, unici due personaggi buoni, delle figure mute, animate da un meccanismo a carica, ne risulta un delizioso artificio scenico che rinfranca i due nei loro momenti di solitudine ed incertezza. Le scene hanno un’ambientazione che richiama il cartoon e il fumetto, con linee pulite e toni cromatici tenui nella loro freddezza, chiaro richiamo al grigiore della cenere senza mai risultare ridondante. La Dante si ispira alla corrente artistica americana del Pop Surrealism, in particolare ai quadri e alle pitture di Ray Caesar, suo artista prediletto. Interessante anche la sua interpretazione della scena del temporale in cui la protagonista deve proteggersi sì dalla pioggia, ma anche dai colpi incessanti dei suoi carnefici, Don Magnifico e le due sorellastre Clorinda e Tisbe che odiandola le usano violenza.

I costumi di Vanessa Sannino donano ai personaggi un’aura fiabesca e onirica, le tinte fredde dei delicati colori pastello ben ne rendono quest’idea. Pone grande attenzione ai particolari, il suo Alidoro, filosofo maestro di Don Ramiro, ha un costume dall’iconografia “parlante” con il collo del cappotto che prende le sembianze di un libro ricco di pagine.

Cenerentola/Angelina è la bravissima e molto espressiva Teresa Iervolino, raccoglie la pesante eredità lasciatale da interpreti di altissima levatura che prima di lei hanno interpretato questo ruolo come Fedora Barbieri, Giulietta Simionato, Teresa Berganza, Lucia Valentina Terrani, Daniela Barcellona. Angelina, la protagonista inizia accennando un motivo in re minore che tornerà e che in qualche modo anticipa la morale dell’opera: “Una volta c’era un Re, che a star solo si annoiò: cerca, cerca, ritrovò; ma il volean sposare in tre. Cosa fa? Sprezza il fasto e la beltà e alla fin sceglie per sé l’innocenza e la bontà.”

Don Magnifico, Carlo Lepore, magnifico di nome e di fatto interpreta il suo ruolo con grande consapevolezza scenica e soprattutto vocale, risulta esilarante nella Cavatina iniziale in cui racconta il buffo sogno da cui le figlie lo hanno destato. Possiede un timbro sicuro e corposo con una tecnica salda che gli permette di eseguire con precisione i virtuosismi della partitura. Le sue doti attoriali ben si prestano al suo ruolo di buffo, così come i testi delle sue arie: “Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio” che gli permettono di essere comico e sagace allo stesso tempo.

 

Il coro del Teatro dell’Opera diretto dal Maestro Roberto Gabbiani nell’ultimo intervento del finale riassume il senso del racconto: “Della fortuna instabile la revolubil ruota, mentre ne giunge al vertice, per te s’arresta immota. Cadde l’orgoglio in polvere, trionfa la bontà.” Trionfa quella bontà che compare nel sottotitolo dell’opera, una bontà non priva di giudizio e cinismo che mostra fino alla fine la dicotomia tra bene e male presente in tutta l’opera, che è propria della vita. Il numeroso pubblico dell’ultima recita non si è risparmiato negli apprezzamenti a tutto il cast.

 

 

 

La Cenerentola

Musica Gioachino Rossini

Dramma giocoso in due atti

Libretto di Jacopo Ferretti basato sul libretto francese di Etienne per Cendrillon di Isouard

 

Prima rappresentazione: Roma, Teatro Valle, 25 gennaio 1817

Durata: 3 ore circa, I Atto 1h 40′ – Intervallo 25′ – II Atto 55′

DIRETTORE

Stefano Montanari

REGIA

Emma Dante

MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
SCENE Carmine Maringola
COSTUMI Vanessa Sannino
MOVIMENTI COREOGRAFICI Manuela Lo Sicco
LUCI Cristian Zucaro

 

PRINCIPALI INTERPRETI
DON RAMIRO Maxim Mironov / Michele Angelini 9, 12 giugno
DANDINI Vito Priante / Filippo Fontana 9, 12 giugno
DON MAGNIFICO Carlo Lepore / Fabio Capitanucci 9, 12 giugno
CLORINDA Rafaela Albuquerque *
TISBE Sara Rocchi *
ANGELINA Teresa Iervolino / Vasilisa Berzhanskaya 9, 12 giugno
ALIDORO Adrian Sâmpetrean / Gabriele Sagona 12 giugno

 

* dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

 

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

 

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma

 

Con sovratitoli in italiano e inglese

Fotografie © Yasuko Kageyama / TOR

Loredana Margheriti

 

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