I renziani contro Zingaretti. Boschi:”Contro Lotti solo attacchi dal Pd”

E’ arrivato puntuale come un orologio svizzero. Luca Zingaretti, un secondo dopo la sua elezioni alla segreteria del Pd, aveva un unico ‘incubo’: quel fuoco amico che ha creato problemi a Matteo Renzi, durante la sua doppia reggenza, si sarebbe riversato sulla sua segreteria. Sarebbe stato solo questione di tempo. Bisognava solo aspettare il ‘casus belli’. Ed arrivato, forse, paradossalmente, in un periodo inaspettato, fin troppo presto. Ma troppo ghiotto da non cavalcare l’onda e trovare, così, la scusa per varare quel nuovo soggetto ‘centrista-liberale’ cui sta lavorando da tempo Matteo Renzi. Fatto sta che ora nel Pd è in atto un vero e proprio terremoto politico cui si aggiunge quella questione ‘morale’ da cui la sinistra italiana voleva tenersi lontana. La vicenda di Luca Lotti, che si è autosospeso dal partito, ha fatto impennare la tensione nel Pd.

Con l’ex ministro si è schierato lo stato maggiore dei renziani con Maria Elena Boschi a portare la bandiera. “Sono arrivati più attacchi a Lotti dall’interno del Pd che dagli avversari politici. Autosospendendosi ha fatto una scelta che non era scontata e dovuta, di grande generosità verso la comunità del Pd e va quindi rispettato”. L’ex ministro Dem, dalla convention dell’area Giachetti di Assisi, si è augurata però che “in una comunità come il Pd, vista anche la disponibilità di Lotti, ci si possa parlare guardandosi negli occhi”. “E non con interviste che sparano addosso ai compagni del proprio partito”.

E il padrone di casa rincara la dose. “Zanda chiede a Lotti di fare un passo indietro rispetto al partito, ma Lotti è un parlamentare, non un ministro. E’ una richiesta di una gravità enorme dirgli devi uscire provvisoriamente dal partito”, dice Roberto Giachetti da Assisi. “C’è stato un problema serio per Catiuscia Marini in Umbria e immediatamente le vengono chieste le dimissioni, dopo un pò di tempo Oliverio in Calabria riceve un avviso garanzia, avete sentito voi una richiesta di dimissioni? No. Non potremmo usare lo stesso criterio? Sennò che criterio é? Di genere, congressuale, cosa?”. Ma non finisce quì l’arringa di Giachetti. “E poi arriva un avviso di garanzia al governatore della Puglia, non ho sentito che sia stato chiesto a Michele Emiliano di fare un passo indietro”.”Sembra che nel campo della politica quel che ha fatto Lotti non abbia paragoni – ha proseguito il deputato -, ma quando D’Alema ha fatto i comitati per il No al referendum nessuno gli ha chiesto di sospendersi dal Pd. E quando Emiliano ha sputtanato questo partito? Ha fatto lo schifo?”. L’ex capogruppo alla Camera Ettore Rosato è ancora più esplicito nel divulgare il ‘verbo’ renziano. “La nuova segreteria Pd?. Scelta legittima di Zingaretti, che l’ha costruita ad immagine del partito che vuole”. “Se partiamo dal principio che la politica richiede leadership, io dico che di leadership in giro se ne vedono tante, ma di quelle che muovono il Paese ne ho vista una”, riferendosi a Matteo Renzi.  “Ci siamo messi tutti insieme – D’Alema, Bersani, Casini, Calenda, Pisapia, Prodi, Lorenzin e Letta – e dopo un anno di opposizione – prosegue Rosato – abbiamo preso 3 punti e mezzo in più. Allora lo dico con preoccupazione, perché i nostri avversari hanno superato il 48%, quindi prendiamo atto che c’è un problema e che la politica non è solo testimonianza”. Insomma serve il ritorno in campo di Matteo Renzi. Ma questa volta, forse, non sotto le insegne del Pd.

 

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