Salvini dagli Usa: ‘Flat tax va fatta, Ue se ne faccia una ragione’

‘Faccio parte di un governo che in Europa non si accontenta più delle briciole’, questo il messaggio che Matteo Salvini intende dare all’amministrazione Trump durante al sua visita a Washington, durante la quale – ha spiegato – ‘ragioneremo anche dei problemi che si stanno vivendo all’interno dell’Ue’.

I margini per la flat tax ci devono essere: non è una scelta. Poi si può decidere come rimodularla negli anni, ma un taglio delle tasse, non per tutti ma per tanti, ci deve essere dalla prossima manovra”. Così il vicepremier Matteo Salvini in visita a Washington, parlando alla stampa, risponde ai cronisti.

‘L’Italia vuole tornare ad essere il primo partner nel continente europeo per la più grande democrazia occidentale non solo per interessi economici e commerciali ma anche per una comune visione del mondo e dei valori, del lavoro, della famiglia, dei diritti. Mentre altri Paesi hanno scelto altre vie noi ci siamo’,  ha detto Salvini a Washington, incontrando i giornalisti:  ‘Quali sono i punti che avete in comune con l’amministrazione Trump e quali la dividono? “Sarebbe troppo facile parlare di controllo dell’immigrazione e lotta al terrorismo islamico. E quindi attenzione all’Iran e alla prepotenza cinese a suon di miliardi di euro”. Pero’ direi ‘soprattutto il tema fiscale, della riforma fiscale. Dal taglio delle tasse al rilancio dell’economia locale, della protezione dell’industria nazionale. E’ qualcosa che vorrei che, chiaramente in piccolo fatte le debite proporzioni, il governo italiano applicasse dalla prossima manovra economica perche’ i risultati stanno dando ragione a Trump’. 

Salvini parla poi di politica estera: “L’Italia vuole tornare a essere nel continente europeo il primo partner della più grande democrazia occidentale.

Il leader leghista non vedrà Trump alla Casa Bianca: “Una cosa alla volta: sono il vice e incontro il vice”, replica Salvini a chi gli chiede se incontrerà anche il presidente Usa. In realtà il programma parla di un incontro con il segretario di Stato Mike Pompeo, e con il vicepresidente Mike Pence.

Con Pence e Pompeo, ha continuato il ministro dell’Interno, “si ragionerà dei problemi della Ue e delle idee di soluzioni che l’Italia ha, visto che faccio parte di un governo che non si accontenta più di briciole a Bruxelles. Abbiamo un’idea di Europa diversa rispetto a quella dell’asse Berlino-Parigi-Bruxelles che ha portato a livelli di disocupazione e precarietà e di immigrazione fuori controllo che non abbiamo mai avuto”.

In vista del 9 luglio, quando l’Ecofin potrebbe lanciare ufficialmente la procedura d’infrazione contro l’Italia per la mancata discesa del debito, Salvini ha aggiunto: “Noi passiamo dalle grandi strategie economico-commerciali e geopolitiche qua a Washington alle piccolezze delle ‘multine’, delle infrazioni, dei controllori imposti da Bruxelles. Abbiamo visto in Grecia come è finita. Hanno ammazzato un popolo e spalancato le porte ai cinesi che si sono comprati un paese attraverso un porto. L’Italia non è la Grecia. Noi puntiamo a convincerli coi numeri, i dati, il buon senso e la cortesia. Altrimenti le tasse le tagliamo lo stesso agli italiani, a Bruxelles se ne facciano una ragione”

 

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