Inizia l’era di Maurizio Sarri alla Juventus. L’ex Chelsea si è presentato nella Sala Giovanni e Umberto Agnelli dell’Allianz Stadium per la sua prima conferenza stampa di presentazione insieme al direttore sportivo bianconero Fabio Paratici per parlare del suo passaggio ai campioni d’Italia e di come sarà la sua Juve.
Subito fa capire che Ronaldo e Dybala possono giocare assieme ma “quello che può cambiare è l’interpretazione di quel ruolo”. Sicuramente incontrerà i top player dei campioni d’Italia e la prima visita sarà fatta a CR7. “Viaggio ad andare a trovare Ronaldo? Non so se si farà. Ho chiesto di parlare con 2-3 giocatori. Bisogna condividere. Voglio cominciare a capirli, partendo dai più incidenti sui risultati. Sarà un percorso normale, vediamo”, dice l’allenatore. “Da squadra a squadra cambiano le caratteristiche dei giocatori. A Napoli erano tutti a disposizione della squadra, il Chelsea era una squadra fatta di giocatori di livello tecnico superiore ma con caratteristiche individuali differenti, quindi veniva fuori un calcio meno fluido ma altrettanto pericoloso. C’erano 3-4 individualisti da esaltare, e così perdevamo un pò di fluidità ma siamo comunque riusciti a diventare efficaci e solidi, oltre che difficilmente battibili. Quando ci sono giocatori con caratteristiche definite, non sei più eseguibile e devi andare incontro alle loro caratteristiche. L’idea rimarrà la stessa, poi verrà modulata addosso ai giocatori che ti possono far vincere le partite”. “I giocatori che ci possono cambiare la storia sono quelli offensivi”, spiega Sarri. “Il resto dipende da noi saperli organizzare. Quando entri negli ultimi 30 metri ci sono giocatori che sanno fare la differenza e alcuni meno. Bisogna partire da Ronaldo, Dybala, Douglas Costa che è un top player inesploso. Bisogna partire da loro e adeguare la fase difensiva su quello che ci possono dare in ripiego. Bisogna partire dai più tecnici e talentuosi”. “Sul modulo di gioco, spiega. Penso che non si può partire dal modulo per fare mercato, bisogna avere le idee di chi può fare a differenza e metterlo in grado di farla. Il primo passo è studiare le caratteristiche dei giocatori, poi parlarci, e poi arrivare al modulo per valorizzarli al meglio. IL 433 del Chelsea era diverso da quello del Napoli, li dovevamo accompagnare le caratteristiche di Hazard. Dovremmo accompagnare i giocatori che sono capaci di fare la differenza, il modulo sarà una conseguenza”. Parole cha fanno comprendere come probabilmente ci saranno pochi innesti, anche se di qualità, e utilizzo dei top player presenti in rosa.
Da Sarri arriva, poi, un elogio alla società. “Mai visto una società così determinata a prendere un allenatore, e questo mi ha convinto subito. Sono stati tutti compatti nel venire verso di me. Con il nome che si portavano dietro poi tutto è stato più facile”. “I club sono fatti da persone. Di primo approccio, mi è piaciuto molto che tutti fossero uniti e compatti. Sono cose importanti. Il rapporto con le persone si dà di più. Mi è bastato un paio di cene per capire che qui c’è un gruppo forte. Questo mi piace molto”. L’obiettivo resta sempre lo stesso: Champions, Scudetto e Coppa Italia per un triplete sognato da anni.