“Leggendo oggi i giornali ho notato che nessuno voleva queste Olimpiadi, di questo non ce ne eravamo accorti”. Con queste parole Gianni Petrucci, presidente del Coni, è intervenuto a “La telefonata”, programma televisivo di Maurizio Belpietro, in onda su Canale 5, sulla scelta del governo di non firmare le garanzie per Roma 2020. Petrucci spiega di essere “stupito” dall’improvviso ed apparentemente immotivato cambio di rotta di alcuni politici: “Sono state presentate delle mozioni a favore della candidatura e le stesse persone che le avevano presentate, ad eccezione dell’onorevole Cicchitto, poi serenamente hanno detto che hanno fatto bene a non dare le Olimpiadi. Questo un pò mi ha stupito”. Il presidente del Coni sottolinea poi l’amarezza per il ritardo con cui il presidente del Consiglio Mario Monti ha comunicato la sua decisione: “E’ ovvio che sono amareggiato, ce lo poteva dire prima anzichè all’ultimo giorno. L’ho vista come una mancanza di riguardo perchè se la decisione era presa si poteva dare prima”. Petrucci poi parla delle voci sulle sue possibili dimissioni dopo la scelta del governo di non firmare le garanzie per Roma 2020: ““Non ho letto in nessun giornale delle mie dimissioni e non c’ho mai pensato, devo lasciare per legge tra un anno la presidenza del Coni e tra due quella della Servizi”. Riguardo le voci su una sua possibile candidatura politica con l’Udc il numero uno del Coni spiega: “Sono nelle mani del Signore. Quando uno pensa di fare un progetto, il 99% delle volte non ti riesce, sono una persona onesta e serena. Chi vivrà vedrà, decideranno coloro che sono più in alto di me. Le mie idee politiche le conoscono tutti, per il momento sto al mio posto e attendo l’evolversi della situazione. Continuerò a svolgere il mio ruolo, che non ritengo inferiore a quello parlamentare”.
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