Le indagini sulla Fondazione del Salone del Libro si sono concluse. La Procura di Torino che ha emesso ventinove avvisi di garanzia con le accuse di falso in bilancio, turbativa d’asta e peculato. Diversi i politici e gli imprenditori scritti sul registro degli indagati.
Tra i profili più importanti a ricevere questo avviso l’ex sindaco Piero Fassino, l’ex presidente Giovanni Milella e i due assessori alla cultura Antonella Parigi e Michele Coppola. Chiesta l’archiviazione per tutti i consiglieri di amministrazione tra cui Walter Barberis e il docente di diritto costituzionale Enrico Grosso.
Una lunga inchiesta che ha preso sotto esame tutti i conti della Fondazione nel quinquennio 2010-2015. La Procura è partita dai problemi giudiziari del presidente Rolando Picchioni arrivando alla conclusione di una sovrastimazione del marchio per risanare il bilancio di quasi 800 mila euro. Uno studio di un advisor aveva valutato il brand di un milione e ottocentomila euro ma poi alla fine il brand è stato messo all’asta per circa 350 mila euro. Nei prossimi mesi inizierà il processo con l’accusa pronta a ufficializzare le proprie richieste. I giudici che dovranno decidere se accettare o no la condanna decisa dalla Procura. Il primo passo di questa inchiesta è stato fatto con il pubblico ministero che ha chiuso l’indagine ed emesso i primi avvisi. Diversi gli esponenti politici e imprenditori che hanno ricevuto la notifica. Tra di loro troviamo l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, e la sua assessora alla Cultura, Antonella Parigi. Nel mirino degli inquirenti anche il suo successore Michele Coppola. Una vicenda che dovrebbe concludersi nei prossimi mesi con il Tribunale di Torino pronto a comunicare le proprie decisioni sul caso.