11 luglio 2019 ore 21.00 – Galleria Toledo
Napoli Teatro Festival #NTFI19
PROCESSO A FELLINI
scritto da Riccardo Pechini con la collaborazione di Mariano Lamberti
diretto da Mariano Lamberti
con Caterina Gramaglia e Giulio Forges Davanzati
disegno luci Antonio Grambone
scenografia Giuliano Pannuti
costumi Paola Bonucci
musiche Gabriel Maldonado
suoni Sabrina Quartullo
social media manager e locandina Andrea Germoleo
organizzatore Iolanda Salvato
produzione Sycamore T Company di Cinzia Storari
Sarà in scena l’11 luglio 2019 alle ore 21.00 presso la Galleria Toledo – nell’ambito del Napoli Teatro Festival 2019 – PROCESSO A FELLINI, scritto da Riccardo Pechini con la collaborazione di Mariano Lamberti, regia di Mariano Lamberti. Protagonisti Caterina Gramaglia e Giulio Forges Davanzati. In scena ombre e segreti del regista e la sua musa Giulietta Masina.
Note di Regia
Cosa ha di nuovo Processo a Fellini, uno spettacolo sulla grande Giulietta Masina, rispetto a tutti gli altri spettacoli realizzati fino adesso?
Fin dall’inizio della sua carriera, l’immagine di Giulietta Masina è sempre stata associata a quella del Maestro. Pur se definita attrice geniale, una sorta di Chaplin al femminile, Giulietta verrà sempre ricordata soprattutto come compagna del grande Federico Fellini.
Una musa ispiratrice che, col passare degli anni e l’allontanarsi dai riflettori, ha preso sempre più i tratti di una donna rassegnata a vivere all’ombra del marito. E soprattutto rimossa sui suoi continui e sempre più espliciti tradimenti.
E così, mentre Fellini si confessava pubblicamente in Otto e mezzo, lei si ritraeva in una lenta e malinconica solitudine.
Col passar del tempo, man mano che le collaborazioni con il marito si diradavano, la sua immagine è stata associata a quella di donna riservata e rassegnata ad avere un marito geniale ma inguaribilmente infedele. Le sue ultime interviste (sempre più rare) rivelano una donna sempre più rimossa sulla vera essenza della loro unione, fatta di una numerosa serie di scappatelle e di un matrimonio quasi allargato con Sandra Milo.
Cosa sarebbe successo se la Masina avesse potuto esprimere pubblicamente la sua frustrazione come donna, moglie ed artista, non come ha tentato di farle fare suo marito in Giulietta degli spiriti ma con uno spettacolo che dia voce alla sua parte offesa, umiliata e rabbiosa?
Processo a Fellini vuole rendere omaggio all’immenso talento di Giulietta Masina, strappandola ai personaggi ingombranti di Cabiria e Gelsomina, per dare voce e dignità anche alle sue ombre.
Lo spettacolo unisce elementi biografici ad altri di pura invenzione, con un ritmo serrato, quasi un thriller psicologico o un incubo kafkiano che svelerà il suo mistero solo nel finale. Assisteremo alla metamorfosi di una donna riservata, relegata ad un immaginario di purezza infantile, in una donna consapevole, adulta e vendicativa. Una sorta di viaggio nell’anima non solo di Giulietta, ma di tante donne vissute all’ombra di un uomo ingombrante, intoccabile, a volte indifferente.
Processo a Fellini è una sorta di 8 e mezzo dal punto di vista di Giulietta Masina.
Interprete ideale di questo spettacolo è Caterina Gramaglia, attrice di grande versatilità, già interprete de Le lacrime di Giulietta (altro spettacolo sulla Masina a cui la Gramaglia ha dedicato tanti anni e ricerche).
Ad affiancarla, interpretando ruoli diversi, sarà Giulio Forges Davanzati, attore poliedrico che si divide tra cinema, televisione e teatro con notevole successo.
Processo a Fellini, da un’idea originale di Mariano Lamberti e diretto dallo stesso (autore e regista di cinema e tv) e scritto da Riccardo Pechini, è un testo crudo e avvincente, che racconta i lati più bui e dolorosi di un’unione tra le più celebri di sempre, ma privata di carne e sangue nell’immaginario pubblico.
Sinossi
Giulietta si sveglia di soprassalto, una strana presenza sembra essersi introdotta in casa in piena notte. Un ladro, uno squilibrato, o forse una figura ancor più inquietante.
Al rumore dei passi che si dirigono risoluti verso la camera da letto, Giulietta sviene. Quando si riprende, si accorge che l’intruso non è altri che un giovane ragazzo. Ma l’inquietudine rimane, poiché il giovane dice di conoscerla intimamente fin da bambina, malgrado la notevole differenza d’età che separa i due.
Il ragazzo è insofferente, minaccioso e fatica a trattenere la rabbia. Ma non è Giulietta il bersaglio della sua furia, anzi il giovane appare profondamente partecipe dei trascorsi a volte destabilizzanti e dolorosi vissuti dalla donna in tenera età. Giulietta è confusa e non si fida, ma sente suo malgrado di condividere con quello strano individuo un legame profondo. Non solo, le sembra addirittura di aver progettato assieme a lui un piano misterioso che coinvolge il suo celebre marito.
L’accaduto si rivela essere un sogno che Giulietta racconta al proprio analista
Sulla sedia che occupava il giovane c’è infatti ora uno psicologo che, con tono distaccato, mette in luce le contraddizioni che affiorano inconsapevolmente dalle parole della donna. Si tratta di vere e proprie rimozioni. L’immaginario femminile di Federico è carnale, invadente, inglobante, eppure ha relegato proprio lei, sua moglie, nel personaggio di una donna infantile, ingenua ed asessuata.
Da questo momento in poi in scena si avvicenderanno figure reali o immaginarie, tra cui un suo vecchio amore, personaggi apparsi nei film da lei interpretati, Mastroianni e ovviamente Federico Fellini, con il quale avrà un confronto finalmente aperto.
Il ritmo si farà sempre più serrato, fino ad arrivare ad un parossismo in cui alla rabbia si sostituirà non la rassegnazione (come avrebbero voluto i costumi dell’epoca) ma la rivendicazione di una femminilità a lungo repressa e la trasformazione in una donna consapevole, determinata e rappacificata col proprio passato.
Galleria Toledo
Via Concezione a Monte Calvario, 34, Napoli
POSTO UNICO 8€
UNDER 35- OVER 60 5€