La Sea Watch, ferma da tre giorni al largo di Lampedusa, è entrata nel porto dell’isola. La comandante Carola Rackete ha deciso di procedere nonostante la mancanza di autorizzazioni da parte delle autorità. La nave è rimasta per qualche minuto all’esterno del porto, bloccata da una motovedetta della Gdf, e si è poi diretta verso la banchina, dove ha attraccato. “Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto”, ha scritto la ong su Twitter. Successivamente, i militari della Guardia di Finanza sono saliti a bordo della nave ed hanno prelevato la comandante, che è stata portata in caserma. Secondo quanto si è appreso, Rackete è ora in stato di arresto per violazione dell’Articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, un reato che prevede una pena dai tre ai 10 anni di reclusione.
Dopo qualche ora è iniziato lo sbarco dei 40 migrati a bordo della Sea Watch. I primi quattro sono già saliti su uno dei mezzi che li trasferirà al centro di accoglienza sull’isola e le procedure di sbarco stanno proseguendo senza problemi. Prima di sbarcare dalla nave i migranti hanno salutato e abbracciato i volontari della ong che in queste due settimane li hanno assistiti.
Quando la nave ha attraccato al molo del porto c’e’ stato uno ‘scontro’ fra i sostenitori della ong che hanno applaudito la scelta della comandante e un gruppo di lampedusani tra cui l’ex vicesindaco Angela Maraventano, che ha urlato e inveito contro i volontari dell’organizzazione. “E’ una vergogna – ha urlato Maraventano rivolta verso la nave -. Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nelle nostra isola se no succede il finimondo”. E poi, “fate scendere i profughi – ha aggiunto rivolgendosi alle forze dell’ordine – e arrestateli tutti”. All’ex vicesindaco ha risposto l’ex sindaco Giusi Nicolini: “Che vuoi tu, chi sei tu per decidere chi deve venire e chi no”. Prima di attraccare, una motovedetta della Guardia di Finanza ha tentato più volte di impedire l’ormeggio fino a quando si è dovuta sfilare per non rimanere incastrata fra la Sea Watch e la banchina.
La comandante della Sea Watch Carola Rackete è stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione dell’articolo 1099 del Codice della navigazione contestato al comandante che non obbedisca all’ordine di una nave da guerra nazionale. Dalla procura sottolineano che è un atto dovuto dopo l’informativa della Guardia di Finanza trasmessa agli uffici giudiziari di Agrigento.
Rackete sarà interrogata, assistita dai legali di Sea Watch Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, dal procuratore aggiunto Salvatore Vella.
Prima di mezzanotte erano state evacuate due persone, un uomo e un ragazzo visitati al poliambulatorio. “Stiamo valutando il sequestro probatorio della Sea Watch…” ha detto il Procuratore aggiunto di Agrigento rispondendo ai cronisti. “Stiamo studiando le carte, noi facciamo il nostro lavoro e non vogliamo sostituirci a nessuno”.
Dopo cinque ore e mezza è terminata la perquisizione della Gdf a bordo della Sea Watch. Le fiamme gialle hanno sentito la comandante e i membri dell’equipaggio e acquisito documenti; tra quelli richiesti, il giornale di navigazione, il giornale di bordo, il giornale generale di contabilità, il quaderno di navigazione con le comunicazioni e la corrispondenza email tenuta dal 9 al 27 giugno. Nella caserma della Gdf, il procuratore aggiunto Salvatore Vella, arrivato alle 15.
“Non avevamo scelta, al comandante, iscritto nel registro degli indagati, non è stata data nessuna soluzione di fronte a uno stato di necessità dichiarato trentasei ore fa e quindi era sua responsabilità portare queste persone in salvo”, la portavoce della Sea Watch, Giorgia Linardi, ha commentato così la scelta della comandante della nave, Carola Rackete, di entrare in porto. “La violazione – ha aggiunto Linardi – è stata non del comandante, ma delle autorità che non hanno assistito la nave per sedici giorni”. Ma ora il comandate rischia l’arresto?, le è stato chiesto: “Potrebbe – ha risposto -. Vediamo cosa accade”.
Ieri la nave è stata perquisita dalla Guardia di Finanza, quando era ferma a mezzo miglio al largo di Lampedusa. I finanzieri sono saliti a bordo su disposizione dei pm di Agrigento e hanno notificato al comandante Carola Rackete anche l’iscrizione nel registro degli indagati.
Sulla Sea Watch “il comportamento del governo olandese é disgustoso, se ne strafregano di una nave che batte bandiera olandese. Ho scritto alla collega agli Interni del governo olandese, senza avere uno straccio di risposta”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ad ‘Un giorno da Pecora’ su Rai Radio1.
“Non ho letto i suoi commenti, non ho tempo. Ho 40 persone, più 20 di equipaggio, quindi 60 persone di cui occuparmi. Mi tengono occupata giorno e notte. Salvini si metta in fila”: ha detto la capitana della Sea Watch3, durante una diretta Skype con la sala stampa estera a chi le faceva notare che il ministro dell’Interno Matteo Salvini la considera la ‘nemica numero uno”.