Il ponte Morandi e la protesta del M5s per Di Maio fuori inquadratura

 

Il Ponte Morandi è venuto giù in 6 secondi. Ma anche la strategia comunicativa del Movimento 5 stelle non è solidissima. Nel giorno della demolizione controllata del viadotto di Genova, teatro della tragedia del 14 agosto 2018, i grillini hanno polemizzato per questioni di “passerelle” televisive.

I parlamentari M5s della Commissione di Vigilanza Rai hanno scritto in una nota: «La mattina del 28 giugno 2019 durante la diretta di Rainews24 da Genova si è verificato un fatto gravissimo. Le telecamere della all news Rai sono state per tutto il tempo su Matteo Salvini, Giovanni Toti e Marco Bucci. Proprio accanto a loro c’era anche il vicepremier Luigi Di Maio che però è stato tagliato dalle inquadrature di Rainews salvo qualche rara ripresa larga. È un fatto inaccettabile. Aspettiamo spiegazioni».

Le spiegazioni sono arrivate con un comunicato del comitato di redazione della testata: «Rainews24 è stata accusata di avere censurato un’inquadratura con il vicepremier Di Maio. Le accuse a Rainews24, mosse da alcuni membri del Movimento 5 stelle in Vigilanza, fanno venire il sospetto che quella di oggi fosse una passerella per i politici. Per noi la notizia era la demolizione del ponte Morandi e la ripartenza per Genova».

E ancora i giornalisti hanno sottolineato che «dopo un’ora e mezza di diretta sulla demolizione del ponte Morandi RaiNews24 ha trasmesso anche le dichiarazioni finali del sindaco e commissario Marco Bucci. La nostra telecamera inquadrava i due vicepremier, Salvini e Di Maio, il governatore Toti e il sindaco Bucci, ma a causa di problemi tecnici il segnale non è stato costante e la regia, per non interrompere la diretta, ha mandato in onda un’agenzia internazionale che non includeva il vicepremier Di Maio»

Insomma «si è trattato di una semplice scelta tecnica. RaiNews24 è una testata giornalistica, non l’ufficio stampa di alcuna parte politica e oggi ha reso onore al servizio pubblico nell’indipendenza che lo stesso Movimento 5 stelle invoca per la Rai».

La protesta grillina non ha lasciato indifferenti le altre parti politiche. Per Forza Italia ha parlato Giorgio Mulè («Esprimo il più profondo sdegno nei confronti di una protesta tanto assurda quanto offensiva, siamo nell’era putrida pentastellata che richiama l’oscurantismo fascista») e il senatore Maurizio Gasparri: «Sono patetici, dovrebbero invece rendere conto dell’occupazione del servizio pubblico radiotelevisivo da parte dei gruppi di maggioranza che hanno indicato per incarichi di primo piano personaggi assolutamente inadeguati»

Secondo il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli «Di Maio e il M5s, insieme col suo alleato Salvini, hanno occupato ogni centimetro quadrato dell’informazione radio televisiva, hanno lottizzato la Rai nella peggiore tradizione partitocratica, hanno calpestato il pluralismo e ora vorrebbero lottizzare anche le inquadrature. Con loro al governo il pluralismo è definitivamente morto.

Su Twitter ha replicato anche Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della commissione Vigilanza Rai: «La responsabilità per questo tipo di problemi ricade su un unico soggetto, lo stesso M5s. Chi ha scelto l’amministratore delegato Salini se non loro?». Quindi l’affondo: «Il M5s è il primo partito in Italia e ha, in base alla legge, la possibilità di decidere attraverso l’ad tutto quello che accade in Rai. Per lamentele su censure, il caos stipendi, il doppio incarico a Foa, il mancato accesso agli atti bisogna scrivere ai cinque stelle».

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