Sea Watch, oggi l’udienza di convalida dell’arresto del capitano Carola

Sarà interrogata oggi pomeriggio, alle 15.30 al Tribunale di Agrigento, Carola Rackete, la Comandante della nave Sea Watch arrestata nella notte tra venerdì e sabato dalla Guardia di Finanza dopo avere disatteso l’alt per l’ingresso al porto. La Capitana ha lasciato Lampedusa a bordo della motovedetta della Gdf, scortata da una decina di uomini delle Fiamme Gialle. E’ apparsa molto tesa ed è salita sull’imbarcazione della Finanza senza mai alzare lo sguardo.
La 31 enne tedesca aveva con sé due sacche, è scesa in silenzio dall’auto e non si è girata neanche quando i giornalisti le hanno chiesto come sta. Viso tirato, sguardo cupo, Carola Rackete, è salita in silenzio sulla motovedetta arrivata da Porto Empedocle.

Il giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, ha fissato l’interrogatorio nella tarda serata di ieri, subito dopo aver ricevuto la richiesta di convalida dell’arresto da parte della Procura guidata da Luigi Patronaggio, che dovrà valutare. La donna sarà assistita dagli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini. La Procura chiede la convalida di arresto congiuntamente alla richiesta della misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Agrigento.

La capitana è sotto accusa da parte della Procura di Agrigento per aver violato il divieto di entrare in porto e per aver speronato una motovedetta delle Fiamme Gialle durante l’attracco. La GdF, al momento dell’arresto in flagranza, le ha contestato il rifiuto di obbedienza a nave da guerra, la resistenza o violenza contro nave da guerra e la navigazione in zone vietate. Contestato anche il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tra gli altri reati ipotizzati, ma ancora non formalmente contestati, quelli legati al delitto di naufragio.

“E’ stata fatta una manovra in condizioni di estrema difficoltà, ma non c’è stato alcun atto criminale, solo la necessità di salvare delle vite”, ha spiegato la capitana al suo legale, Salvatore Tesoriero, ricostruendo la manovra che ha portato al suo arresto e sottolineando che “non c’è stato alcun contatto” con la gdf. L’avvocato ha detto che una possibile strategia difensiva sarà quella di contestare il fatto che la motovedetta della gdf sia una “nave da guerra”. E sarà questo uno degli elementi che verrà sollevato molto probabilmente nell’interrogatorio di convalida davanti al gip. Leonardo Marino, uno degli avvocati, ha anticipato che “risponderà a tutte le domande e fornirà tutte le spiegazioni che le saranno richieste”.

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