Alcuni dimostranti incappucciati si sono aperti un varco nella cancellata che blocca il sentiero da Giaglione a Chiomonte e sono così riusciti a violare la zona rossa del cantiere della Torino-Lione di Chiomonte. La prefettura ne aveva vietato l’accesso, ma il divieto è servito a poco. La polizia avrebbe già denunciato 40 manifestanti, secondo quanto riporta Tgcom24.
È successo in Valle di Susa, durante il corteo dei No Tav verso il cantiere di Chiomonte. Alcune centinaia di manifestanti, tra valsusini e attivisti dei centri sociali, si sono raccolti nel torinese al presidio di Venaus e si sono messi in marcia verso l’abitato di Giaglione. Durante la marcia sarebbero stati lanciati anche dei lacrimogeni. Ogni tanto vengono lanciati sassi oltre la barriera.
In mattinata, per via del maltempo che ha investito il Piemonte, una frana si è staccata dal costone della montagna che fiancheggia la Val Cenischia, dove è aperto il campeggio No Tav. Sulla zona si stava abbattendo un forteacquazzone. La frana non avrebbe minacciato la tendopoli, che si trova più lontana.
L’Italia ha confermato gli impegni nella realizzazione del treno alta velocità Torino – Lione, tramite la lettera inviata nella tarda serata di ieri dal Ministero dei Trasporti all’Inea, l’agenzia della Commissione Europea che ha richiesto chiarimenti sulla posizione del Governo nei confronti dell’opera.
“Non realizzare il Tav costerebbe molto più che completarlo” si legge nella lettera che, richiamando l’intervento del premier Giuseppe Conte, ha ricordato i maggiori fondi dell’Unione Europea, richiamando “l’interessa nazionale”. In calce manca la firma del ministro Toninelli.