Boko Haram torna a colpire in Nigeriacon la più grave strage del 2019. Sabato scorso, i terroristi islamici sono piombati a bordo di motociclette e con mitragliatrici pesanti montate su jeep e pickup in un villaggio dove si stava svolgendo un funerale.
L’assalto è avvenuto in un villaggio nei pressi di Maiduguri, capoluogo dello stato settentrionale a maggioranza islamica del Borno. E’ seguita una violentissima sparatoria che ha lasciato a terra oltre 60 morti. Muhammad Bulama, presidente del consiglio della zona del governo locale di Nganzai, ha detto che altre 11 persone sono state ferite durante l’attacco.
Secondo quanto riferito si sarebbe trattato di una rappresaglia nei confronti degli abitanti del villaggio che avevano respinto un attacco di Boko Haram nell’area due settimane fa. Boko Haram, 30 anni di terrore e morte La scorsa settimana i nigeriani hanno ricordato il trentesimo anniversario della nascita di Boko Haram (nome che vuol dire “Ciò che è straniero è impuro”). Sconfitta militarmente sul territorio alcuni anni fa, la sanguinaria setta ha ricominciato una escalation di attacchi nei suo tradizionali territori, nel nord-est della Nigeria, dopo avere esteso la sua guerra anche ai vicini Niger, Ciad e Camerun.
In anni di terrorismo, Boko Baram ha provocato la morte di decine di migliaia di civili, almeno due milioni di sfollati, ha rapito centinaia di ragazze convertendole forzatamente all’islam e dal 2015 è indicata come l’organizzazione terroristica più sanguinaria al mondo dal think tank Institute for Economics and Peace.