L’ Aquila, stupro studentessa. La vittima: “Volevano uccidermi”

“Hanno tentato di ammazzarmi”: lo ha dichiarato la 21enne stuprata all’uscita di una discoteca all’ Aquila, nella notte tra sabato e domenica scorsi.

Fino a ieri la ragazza aveva difficoltà a ricostruire quanto accaduto quell’orribile notte. Oggi, con l’aiuto della famiglia, la 21enne originaria di Tivoli,  sta cercando di rimettere insieme i pezzi di una vicenda che “l’ha fatta diventare un oggetto”, come dichiara Enrico Maria Gallinaro , che l’ assiste.

“Ringrazio, a nome di chi vuole veramente bene alla mia assistita, i medici dell’ospedale dell’Aquila, il pubblico ministero, i carabinieri. Tutti stanno cercando di avere il massimo rispetto”. L’avvocato Gallinaro ha poi aggiunto: “La natura e la gravità delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave. La mia assistita è stata abbandonata seminuda e gravemente ferita, alle tre del mattino, in un parcheggio, nella neve e nel ghiaccio. E’ stato un miracolo che si sia riuscita a salvare”.

“La famiglia ringrazia anche il preside della facoltà di ingegneria dell’Aquila, per le parole usate. La solidarietà in questi momenti è importante – ha detto ancora il penalista – perché, anche se la giovane ha un carattere molto forte, solo attraverso l’aiuto di tutti lei potrà andare avanti”. L’avvocato Gallinaro ha poi aggiunto: “Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura e degli investigatori dell’Arma. Questa fase delle indagini è molto delicata. Invitiamo gli organi di stampa al massimo rispetto”.

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