La Grecia ha cominciato a trasferire centinaia di migranti dal campo di Moria, nell’isola di Lesbo, che contiene il quadruplo delle persone per il quale è stato costruito. Sono oltre undicimila le persone ospitate nel più grade campo profughi d’Europa, una ex base militare le cui condizioni sono spesso finite sotto accusa da parte delle ong che le giudicano insostenibili. Circa 635 persone, la maggior parte famiglie, sono state imbarcate su un traghetto, destinazione altre strutture nel nord della Grecia, altre partiranno oggi. Il governo di Atene ha annunciato i trasferimenti dal campo di Moria nell’ambito di un programma per alleggerire la situazione dei migranti nei cinque campi ufficiali del Paese, tutti sovraffollati. Il campo oggi ospita il numero più alto di persone dei suoi tre anni di vita e la violenza è una consuetudine tra le sue baracche.
La Grecia è la porta d’ingresso all’Europa per richiedenti asilo siriani, afgani e iracheni, e conta per poco piùà della metà dei 56mila migranti arrivati sulle coste europee del Mediterraneo quest’anno. un numero minuscolo rispetto al milione di migranti che nel 2015 transitò per la Grecia, prima che la Ue e la Turchia siglassero un accordo per fermare il flusso. Circa settemila persone sono arrivate sulle spiagge greche ad agosto,il numer più alto da quando è in vigore l’accordo con Ankara. Solo giovedì scorso sono arrivati 600 migranti e il consiglio Esteri e Difesa del governo ha convocato ua riunione di emergenza. Per fermare il flusso Atene ha deciso di rafforzare i controlli di frontiera e accelerare le deportazioni dei richiedenti asilo respinti.