Il primo numero di CulturaIdentità messo in vendita, quello di giugno, un esperimento tentato dopo quattro numeri distribuiti in allegato gratuito a Il Giornale, ha fatto registrare circa 20.000 copie vendute. Lo stesso risultato è stato ottenuto nel mese successivo, stando ai primi dati ufficiosi a disposizione.
L’editore è Edoardo Sylos Labini: ‘Mi sono fatto promotore di CulturaIdentità perchè credo che nella degenerazione del mondo globalizzato alla quale assistiamo quotidianamente, sia necessario rispondere tornando ad essere ciò che davvero siamo da millenni. Siamo italiani. Costruttori di civiltà, geni dell’arte, della tecnica e della meccanica. Viviamo nella Nazione che possiede il più alto numeri di beni artistici e culturali al mondo. Non possiamo ignorare questo patrimonio. Ci sono migliaia di associazioni che lavorano in questo senso e il nostro obiettivo è quello di metterle insieme in una rete al fine di valorizzarne l’operato. Viva l’Italia!’.
CulturaIdentità ha colmato un vuoto inspiegabile: fino allo scorso febbraio, infatti, mancava totalmente in Italia una piattaforma editoriale, strutturata in modo minimamente significativo, dove intellettuali e operatori culturali “di destra” avessero la possibilità di esprimersi, incontrarsi e confrontarsi.
L’egemonia culturale della Sinistra è dovuta a molte ragioni, ma una delle cause principali è la sostanziale indifferenza verso questo problema da parte della destra politica. Come affermato da Marcello Veneziani proprio in un’intervista rilasciata su CulturaIdentità, esiste uno scollamento profondo tra il comune sentire degli italiani e il comune pensare nel nostro paese. Ciò significa che l’Italia profonda, quella che crede in valori semplici come la Famiglia, l’amor di Patria, il senso del Sacro, sebbene sia maggioritaria, non ha cittadinanza piena in quella che i sociologi chiamano cultura alta, quella dei media mainstream, delle Università, dei teatri, dell’editoria colta, della fabbrica delle idee, la cui permeabilità è direttamente proporzionale all’investimento economico e di forza lavoro che si vuole destinare al settore.
Questo stato di cose non è privo di riflessi decisivi sul versante politico. Uno dei difetti maggiori del ceto politico dei partiti di destra è rappresentato, da decenni, dalla sopravvalutazione del consenso elettorale. Esso c’è, al netto delle oscillazioni dovute alla credibilità della leadership di turno, perché quasi i due terzi degli italiani non sono di Sinistra. Invece l’assenza di un progetto culturale strutturato, l’incapacità di “mettere a sistema” intellettuali, professionisti d’area, iniziative editoriali, associazioni e competenze varie, pregiudica l’efficacia dell’azione di governo una volta vinte le elezioni e questo anche perché si fatica a controllare e gestire gli apparati e le classi dirigenti in senso ampio del paese.
CulturaIdentità, fondato, come si diceva, dall’attore e regista Edoardo Sylos Labini, che ne è anche l’editore, è diretto da Alessandro Sansoni, ha 32 pagine e uscirà il primo venerdì di ogni mese, ospitando le firme più interessanti del panorama culturale e giornalistico come Vittorio Sgarbi, Alessandro Meluzzi, Angelo Crespi, Giampaolo Rossi, Giovanni Terzi, Laura Tecce e Nino Spirlì.
Arianna Manzi