Pd e M5S alleati anche alle regionali? Salvini: “Li sfido”

Dario Franceschini solleva lo sguardo verso l’orizzonte e vede possibile un cammino più lungo del Pd al fianco del Movimento 5 stelle. Il ministro dei Beni culturali, capo delegazione dem nel Conte bis, intervistato da Repubblica, crede che dal Governo possa nascere un’alleanza politica fra i partiti della maggioranza in vista delle elezioni europee.

“Se lavoreremo bene, potremo presentarci insieme già alle regionali. E’ difficile, ma dobbiamo provarci. Per battere questa destra, ne vale la pena”.
L’obiettivo, in altri termini, è fermare Salvini e dare sostanza politica alla scelta compiuta. D’altro canto, spiega Franceschini, il Governo è nato in primo luogo per “ragioni immediate”:

“La situazione del Paese. Cosa sarebbe stato dell’Italia senza questa operazione? Cosa sarebbe successo alla nostra economia? E’ bastato un solo giorno in cui si è rischiato di non siglare l’accordo e lo spread è di nuovo schizzato. Saremmo nel disastro. Senza questo governo, saremmo in campagna elettorale. Avremmo Salvini al Papeete ma all’ennesima potenza, magari a torso nudo a mietere il grano. Solo odio e paura. Ci troveremmo alla vigilia della vittoria della Lega. Da celebrare magari proprio il 28 ottobre”.

Parole che rievocano il pericolo fascista, e Salvini, secondo Franceschini, è “il massimo di pericolosità democratica che si può avere nel 2019”. Tenerlo lontano dal potere “era ed è una motivazione più che sufficiente” per avviare l’operazione Conte bis.

Ci sono però in secondo luogo “ragioni di prospettiva”.

“Pd e M5S devono guardare avanti. Questo esecutivo può essere un laboratorio, l’incubatore di un nuovo progetto”… “Che parta dalle prossime elezioni regionali, passi per le comunali e arrivi alle politiche”.

Secondo Franceschini, se c’è la volontà politica si può partire già dalle prossime Regionali, “questa squadra può diventare il seme di una futura alleanza. Per battere la destra, vale la pena provarci”. Una prospettiva che però rischia di esplodere dentro il Pd. “Tutti hanno remato dalla stessa parte. Da Zingaretti a Renzi a Orlando” spiega il ministro, che non crede alla scissione di Matteo Renzi: “Retroscena autoalimentati. Perché dovrebbe andare via? Tutto è stato concordato anche con lui”.

Per il Governo, due sfide principali. Quella dei migranti: “Confidiamo nella Ue” dice Franceschini, “il punto è far capire che chi viene in Italia, non viene per rimanerci ma per entrare in Europa”. Sui decreti sicurezza “recepiremo tutti i rilievi del presidente Mattarella”. Quella della manovra: “La prima esigenza è non far scattare l’aumento dell’Iva. Il secondo è intervenire sul cuneo fiscale”.

 

Il Pd e il Movimento 5 Stelle pensano quindi a un’alleanza in vista delle prossime elezioni regionali. Le due forze al governo sanno che il rischio è quello di ritrovarsi alla guida di un paese guidato a livello locale dall’opposizione. Le ultime elezioni regionali hanno fatto registrare una tendenza favorevole alla coalizione di Centrodestra, e per questo motivo i giallorossi starebbero seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di correre insieme.

 L’idea è nata da Franceschini ed è stata subito accolta dal segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti, intercettato dall’Ansa. “L’idea di Franceschini è corretta. Bisogna rispettare le realtà locali, ma se governiamo su un programma chiaro l’Italia, perché non provare anche nelle Regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare?”, ha dichiarato il numero uno del Pd ai microfoni dei giornalisti a margine di un’iniziativa alla Regione Lazio.

La proposta non ha trovato terreno fertile in casa Movimento Cinque Stelle, dove si vorrebbe tenere separato il governo nazionale dalle elezioni locali, come fatto per un anno al fianco della Lega di Matteo Salvini.

 A proposito di Salvini, il leader della Lega ha appreso la notizia della proposta del Pd e ha lanciato la sfida ai dem e al Movimento 5 Stelle. “Un’alleanza Pd-M5s per le regionali? La facciano. Questi nel nome della poltrona non conoscono vergogna. Lo facciano anche in Umbria, li sfido”, ha dichiarato il numero uno del Carroccio.

Circa Redazione

Riprova

Messina e l’ineleggibilità del prete ortodosso, Giovanni Amante, come Garante dell’infanzia

“Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Messina incompatibile e ineleggibile in quanto ministro …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com