Festa del Pesce: Positano si prepara alla grande!

La spiaggia di Fornillo si prepara a essere ancora una volta teatro della manifestazione più coinvolgente della Costa d’Amalfi, che chiude in bellezza il periodo caldo, tra musica, balli, fuochi pirotecnici spettacolari e i classici della gustosa Cucina marinara positanese.

Dal calar del sole a notte fonda, il divertimento è assicurato. Ricco menù di mare con tante specialità locali come totani con tubetti oppure con patate, frittura di paranza, granita di limoni della Costiera e deliziosi babà al limoncello. Sul palco Jodi Phillis, A’ Paranza do Tramuntano, i coinvolgenti Sonacore, pilastri degli ultimi eventi, poi dance col dj LILL8. In chiusura, lo spettacolare “Incendio della Torre” in ricordo delle incursioni saracene.
Positano. È per sabato 28 settembre, l’immancabile appuntamemto con la XXVIII edizione della “Festa del Pesce”, ormai un’istituzione per il territorio, che si svolgerà dalle ore 17, sulla suggestiva spiaggia di Fornillo, delimitata romanticamente dalle due misteriose torri secolari tra cui quella appunto di Fornillo o Clavel che figura in ogni foto e quadro, quale simbolo di quell’angolo di paradiso, che verrà anche stavolta “incendiata” grazie al suggestivo effetto degli spettacolari fuochi pirotecnici a conclusione dell’originale kermesse Fornillo, già eletta tra le più belle spiagge del Mondo, ancora una volta costituirà una location ideale. Con partenza da piazza dei mulini, l’allegra brigata scorterà turisti e visitatori vari che anche stavolta saranno numerosissimi, al molo della Spiaggia Grande, dove saranno accolti con un buon bicchiere di sangria. Poi, l’imbarco sulle navette, alla volta della Spiaggia di Fornillo, tra gli angoli più suggestivi del mare mediterraneo, attraverso una passeggiata via mare, complice un panorama d’incredibile bellezza.
Sarà un’occasione diversa, all’insegna dell’allegria, del gusto territoriale, della musica, non animata da canti e balli. L’unica occasione del periodo caldo per ammirare la pittoresca spiaggia illuminata a festa e libera da sedie e ombrelloni, per co sentire di festeggiare e di ballare. Là si mangerà, si brinderà e si ballerà fino a notte, in attesa dell’ ”Incendio della Torre”, momento clou che chiude la manifestazione.
Nel rispetto della tradizione positanese, verranno servite le gustose pietanze locali a disposizione nei vari stands.
Tubetti e totani, pasta al profumo di alici, frittura di paranza dorata e fragrante preparata al momento, totani e patate, e il kebab di polpo inserito nelle ultime edizioni. Ancora, la freschissima granita di limone preparata con i dolcissimi e rinonati agrumi locali. Infine, il babà al limoncello per concludere con gusto.
Per quanto riguarda la parte spettacolo, sul palco si alterneranno i vari artisti: la cantante australiana Jodi Phillis, in questi giorni a Positano, che presenterà alcuni suoi brani e tra questi uni in particolare, dedicato a Vali Myers. Quindi, sarà la volta dei Sonacore con il ritmo popolare. Infine, la dance del DJ LILL8 che faranno sicuramente scatenare i presenti.
La chiusura è prevista intorno alle ore 23.30, quando i Fuochi dalla Torre illumineranno di rosso il cielo notturno e il mare, simulando in modo suggestivo i tanti incendi saraceni di un passato remoto, quando i Mori giungevano per predare a bordo delle loro veloci imbarcazioni e mettevano a ferro e fuoco Positano, costringendo la popolazione a rifugiarsi sui monti.
“Possiamo affermare con grande soddisfazione che il gruppo di volontari impegnati per rendere questo evento grandioso, cresce ogni anno che passa. Anche stavolta, la macchina organizzativa è in pieno movimento per accogliere nel migliore dei modi il pubblico – dichiara afferma Paolo Marrone, deus ex machina della Festa, oltre che voice dei Sonacore, che con massimo impegno l’ha portata ai grandi riscontri ultimi. Al suo fianco, anche Daniele Esposito “il guardiano della Torre”, tra i più efficienti del gruppo fondatore della manifestazione nata spontaneamente, ispirata ad un’antica leggenda.
Si narra infatti che tanti secoli fa, in un giorno di fine settembre, Ulisse, dopo essersi salvato dal canto ammaliatore delle sirene dell’isola de Li Galli, decidesse di fare rotta verso la vicina spiaggia di Fornillo alla ricerca di un poco di riposo per sé e i suoi marinai. Mentre era in viaggio alla volta di Fornillo, incrociò la barca di un pescatore, che portava il pesce appena pescato sulla terraferma. Man mani che si avvicinava alla spiaggia, intravide sempre più nitidi degli strani fuochi e udì l’eco di armoniose musiche sconosciute. Fu quando sbarcò che poté rendersi conto che quei fuochi erano braci su cui venivano arrostiti pesci, e le melodie provenivano dai tamburi e dai cembali che un gruppo di musici suonava con raro impegno, mentre aggraziate fanciulle danzavano, e c’erano giocolieri, trampolieri e cantastorie, e grandi otri con vino e miele che veniva distribuito ai partecipanti a questa magnifica festa, mentre le donne preparavano da mangiare pietanze gustose e odorose di buono, in calderoni neri fumanti che venivano poi offerti a tutti.
Il vecchio Benito spiegò a Ulisse che non appena gli abitanti del luogo avevano avvistato la sua nave, erano scesi in spiaggia per organizzare una degna accoglienza e accogliere gli stranieri al loro arrivo. Anche senza sapere chi fossero, perché per loro l’ospitalità era sacra e il forestiero era da considerare una ricchezza, giacché portatore di nuove esperienze e di nuovi pensieri.
Sulla spiaggia c’erano tanti giovani: Benito aggiunse con saggezza che questa antica consuetudine sarebbe stata tramandata a loro, con la speranza che in futuro altri volti e altre voci potessero animare quella spiaggia e potessero riscoprire questa tradizione, laddove si fosse perduta, e fare rivivere l’antico spirito dell’ospitalità del generoso popolo positanese.
“Positano risponde alla grande e tutti vogliono dare una mano in nome di quella solidarietà che deve nascere prima tra di noi per poi contaminare gli altri. La spiaggia di Fornillo è la nostra Arcadia e per lei e con lei che tutto avviene” – aggiunge Paolo Marrone.
Per permettere ai tanti appassionati e turisti di vivere da vicino, “dietro le quinte” l’atmosfera della Festa, già dal giorno precedente, il pubblico potrà partecipare a uno stage di pulitura del pesce, affiancando gli organizzatori mentre “scapizziano” alici, tagliano calamari e squamano triglie sulla banchina della torre di Fornillo.
E un pensiero infine ma non ultimo, va al grande e indimenticabile Pietro Pane, seduto per una vita sulla poppa della barca, scomparso purtroppo proprio ieri. A lui va l’affetto dei positanesi e degli aficionados della Festa del Pesce, che il 28 non potranno certo non ricordarlo.
Tra le foto, in quella in bianco e nero, di Giulio Rispoli, archivio Massimo Capodanno, risalente agli anni ’40, è ossibike vedere sullo sfondo la Torre simbolo di Fornillo e pure il faraglione detto “Mamma e Figlio”, prima che si inabissasse il 2 febbraio 1943 quando fu rovinosamente colpito da un siluro.
Teresa Lucianelli

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