‘Dialoghi sul Presente. Alienazione, globalizzazione, destra/sinistra, atei devoti. Per un pensiero ribelle’, di Alain De Benoist, Giuseppe Giaccio, Costanzo Preve

Dialoghi sul Presente

Alienazione, globalizzazione, destra/sinistra, atei devoti.
Per un pensiero ribelle

di Alain De Benoist, Giuseppe Giaccio, Costanzo Preve

Con la sconfitta dei regimi di socialismo reale in Europa, il liberalismo occupa la scena filosofico-politica. È rispetto ad esso che si determinano gli schieramenti sia a destra – dove si è liberisti – che a sinistra, dove si è liberal-radicali e quindi liberisti raffinati. Questo è il nostro presente.

Chi, come gli autori di questo libro, non vi si riconosce, non può non denunciare il gioco delle finte contrapposizioni che servono solo a perpetuarlo e a garantire la preservazione e giustificazione di un modo di vita, la globalizzazione, basato su nuove forme di sfruttamento e di esclusione, sulla precarizzazione dell’esistenza e la distruzione del legame sociale.

Ma denunciare non basta. Occorre anche declinare in positivo il proprio discorso. Secondo de Benoist, Giaccio e Preve, per compiere il primo passo in questa direzione, è necessario che i movimenti che si dicono antagonisti si liberino da appartenenze politico-culturali ormai consunte per confrontarsi, a partire dal presente, con le sfide del terzo millennio.

Si può vivere nel proprio tempo, il presente, in molti modi.Ad esempio, appiattendosi su di esso, cercando di trarne tutti i vantaggi possibili, all’insegna del carpe diem ed atteggiandosi a maestri di democrazia e diritto da dispensare al mondo intero, magari bacchettando i refrattari a colpi di bombe all’uranio impoverito; oppure con uno sguardo critico e inquieto, nella convinzione che l’Occidente, che con la globalizzazione tenta di occupare ogni angolo della terra, offra più problemi che soluzioni: l’espansione unilaterale del dominio statunitense, lo sfruttamento intensivo di risorse non rinnovabili, la perdita della biodiversità e il conseguente impoverimento della natura, l’estrema concentrazione della ricchezza in poche mani, i movimenti migratori di masse crescenti, una democrazia sempre più svuotata di contenuto e senza consenso, l’assottigliarsi, al di là della retorica ufficiale, della sfera delle nostre libertà a causa dell’uso di strumenti di controllo potenti e invasivi come Echelon.

Quest’ultima è la chiave di lettura scelta dagli autori del presente volume. Provenendo da orizzonti culturali diversi, se non addirittura opposti, essi si confrontano con i temi più scottanti dell’oggi scommettendo sulla possibilità che questo dibattito non coinvolga più singole personalità marginalizzate, ma che si riescano a creare nuove convergenze (e divergenze) fra soggetti collettivi antagonisti, superando pregiudizi ideologici che, impedendo il confronto democratico, fanno, in definitiva, il gioco di quanti sono interessati alla conservazione dello status quo. In questo senso, Dialoghi sul presente vuole essere un atto di speranza.

pagine 160

ISBN 88-89015-58-6

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