“Non li voglio all’Aquila perché la nostra è una citta plurale, nobile, aristocratica. Non meritiamo questo genere di cose”. Lo ha affermato il sindaco della città abruzzese, Pierluigi Biondi, alla festa di Fratelli d’Italia ad Atreju, parlando della recente polemica sulla sua presunta censura a Roberto Saviano e Zerocalcare.
L’ex esponente di Casapound, dal 2017 nel partito guidato da Giorgia Meloni, si era opposto alla presenza dello scrittore e del fumettista al Festival degli Incontri, in programma dal 10 al 13 ottobre a L’Aquila, dedicato al decennale del terremoto. Ribadendo il suo no a Saviano e Zerocalcare, Biondi ha attaccato i giornali: “Sono stato accusato di censura semplicemente per aver detto a una tizia che non era possibile spendere 700mila euro in quattro giorni per una carnevalata di sinistra”.
Silvia Barbagallo, la direttrice artistica del festival che per prima aveva sollevato il caso, ha risposto al sindaco dalle pagine di Repubblica: “I 700mila euro non li gestisco io ma un ente aquilano e sono stati stanziati tutti dal ministero, peraltro durante il precedente governo, quindi il sindaco non dovrebbe avere alcuna voce in capitolo ma ha deciso di fare una battaglia politica bloccando tutto di fatto”. “Il festival – spiega Barbagallo – non può partire perché il Comune deve sbloccare i fondi all’ente attuatore, che è aquilano: l’Istituzione sinfonica aquilana. Servono i soldi per pagare le maestranze e poi autorizzazioni per i luoghi che sono tutti comunali”.