Prosegue in seno al governo il dibattito sulle misure per incentivare i pagamenti elettronici, con una nuova ipotesi di IVA più alta per chi paga in contanti, nuove norme su tracciabilità e lotta all’evasione, lotteria degli scontrini, potenziamento di SPID, la fattura elettronica per i forfettari. Il tutto da inserire nel decreto fiscale collegato alla Manovra 2020.
IVA differenziata
Se l’obiettivo resta quello di neutralizzare le clausole di salvaguardia, l’ipotesi di applicare aliquote IVA differenziate a seconda della tipologia di pagamento resiste. Nello specifico:
- aumento di un punto percentuale per chi paga in contanti,
- sconto di due punti percentuali per chi sceglie un metodo tracciabile.
Questo – sottolinea il sito delle piccole-medie imprese pmi.it – varrebbe solo per determinati settori, considerati particolarmente a rischio evasione (ristorazione, alberghi, lavori di manutenzione). Quindi, il ristorante o l’albergo applicherebbe l’IVA all’11% a fronte di un pagamento in contanti e all’8% se con carta o altro metodo tracciabile.
Allo studio anche altri meccanismi, ad esempio la restituzione di una percentuale (si parla del 2%) su quanto speso con le transazioni su carta, effettuata dalla banca o società che emette la carta sull’estratto conto mensile, che poi potrà a sua volta applicare un credito d’imposta di pari importo. Una sorta di ‘cashback’ governativo.
e-Fattura per i forfettari
In vista potrebbe esserci anche l’estensione dell’obbligo di fattura elettronica ai contribuenti forfettari (ovvero le Partite IVA che incassano fino a 65mila euro e hanno scelto di regime con aliquota al 15%).
Stop Flat Tax
Sembra destinata a non entrare in vigore la misura, prevista dalla manovra 2019, che consentirebbe di applicare un’aliquota fiscale piatta al 20% alle fra 65mila e 100mila euro di fatturato: non c’è ancora il via libero europeo e in ogni caso la misura non è più in linea con la nuova strategia fiscale, che ha abbandonato la Flat tax.
Fra le altre misure anti-evasione, la lotteria degli scontrini, che il Governo conferma di voler far partire dal primo gennaio 2020, contestualmente alla trasmissione telematica dei corrispettivi. In realtà è una misura che era stata inserita nella Legge di Bilancio 2017 ma che è sempre stata prorogata.
Infine, accorpamento IMU-TASI, possibile anticipo al 2020 della deducibilità integrale dell’IMU sui capannoni per le imprese, taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori.