Cinque dirigenti vaticani sono stati sospesi, a quanto apprende l’Adnkronos, nell’ambito dell’indagine sulle finanze della Santa Sede partita dalle denunce presentate agli inizi della scorsa estate dallo Ior e dall’Ufficio del Revisore Generale. La sospensione a scopo cautelativo dei cinque dirigenti fa seguito all’acquisizione di documenti e apparati elettronici eseguita ieri in alcuni Uffici della I Sezione della Segreteria di Stato e dell’Autorità di Informazione Finanziaria dello Stato.
Secondo quanto riporta il sito web dell’Espresso, si tratta di “due dirigenti apicali degli uffici della Segreteria, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, una addetta all’amministrazione, Caterina Sansone, e soprattutto due pezzi da novanta del Vaticano: monsignor Maurizio Carlino, da poche settimane capo dell’Ufficio informazione e Documentazione dell’organismo che ha sede nel Palazzo Apostolico, e il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza”.
“Papa Francesco è stato avvertito all’inizio dell’estate dai vertici dello Ior e dal Revisore generale, ovvero una specie di autorità anti-corruzione della Città del Vaticano, di possibili, giganteschi crimini finanziari avvenuti negli ultimi anni – osserva la versione online dell”Espresso’ – Bergoglio ha così ordinato un’indagine puntuale e severissima, e che non faccia sconti a nessuno”. Domenico Giani, numero uno del Corpo della Gendarmeria, ha spedito una disposizione di servizio, pubblicata dall’Espresso’, a tutto il personale interno dello Stato leonino e alle Guardie Svizzere che controllano la sicurezza e gli accessi.
Nella comunicazione si evince che cinque persone da stamattina sono state “sospese cautelativamente dal servizio”. “I suddetti – si legge nella nota diffusa online dal settimanale – potranno accedere nello Stato esclusivamente per recarsi presso la Direzione Sanità ed Igiene per i servizi connessi, ovvero se autorizzati dalla magistratura vaticana. Monsignor Mauro Carlino continuerà a risiedere presso la Domus Sanctae Marthae”.