Nel secondo trimestre del 2019 migliorano i conti pubblici ma sale la pressione fiscale: la fotografia della situazione arriva dai dati Istat. I dati forniscono un quadro in chiaro-scuro. Nonostante le nuove disponibilità economiche, gli italiani continuano a non spendere preferendo accantonare e risparmiare piuttosto che spendere o investire.
La buona notizia arriva dal debito pubblico, che scende di un modesto 0,2 punti percentuali fermandosi all’1,1%. Per quanto riguarda il dato sui primi due semestri dell’anno si tratta del miglior risultato registrato dal lontano 2000. Diciannove anni fa. I dati saranno analizzati dal governo in vista della stesura della nuova manovra economica.
Aumenta invece il reddito disponibile ma alla crescita dello 0,9% non ha corrisposto una ripresa della spesa per consumi. Nonostante il maggior potere di acquisto, gli italiani testimoniano una marcata propensione al risparmio, con gli italiani che preferiscono accantonare invece che investire. Incide il clima di sfiducia.
A preoccupare è dunque lo stallo legato agli investimenti. L’economia italiana fatica a mettersi in moto anche per il clima di sfiducia che spinge gli italiani a non investire nonostante un maggior potere di acquisto. Aumenta la pressione fiscale nel secondo trimestre del 2019 La brutta notizia riguarda invece la pressione fiscale, che raggiunge un livello del 40,5% facendo registrare un aumento di 0,3 punti percentuali. Il dato aumenta anche su base semestrale.