Quota 100, introdotta per il triennio 2019-2021, alla sua scadenza non verrà rinnovata. Dal 2022, quindi, l’anticipo pensionistico per chi ha almeno 62 anni d’età e 38 di contributi versati non ci dovrebbe essere più, sempre che la maggioranza non cambi. Lo hanno confermato lo stesso Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia e delle Finanze, e qualche giorno dopo anche Tridico, il presidente dell’Inps.
Senza misure alternative e senza proroghe della Quota 100, si potrà andare solo in pensione anticipata ordinaria, che richiede 41 anni e 10 mesi di versamenti per le donne, e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Oltre al già confermato rinnovo dell’Ape sociale e della proroga di Opzione donna, potrebbe esserci anche un progetto differente, che deriva da una proposta di legge del senatore Tommaso Nannicini (PD): ovvero Quota 92.
Quota 92 sarebbe destinata a disoccupati, disabili, caregivers e lavori gravosi come edili e agricoli.
Nannicini però avrebbe anche una misura pensionistica aperta a tutti. Si tratta della pensione contributiva a 64 anni anni di età e almeno 20 di contributi. Una misura a cui verrebbe allineata anche Opzione donna, l’attuale scivolo per lavoratrici a partire da 57 anni di età (58 per le autonome) e 35 di contributi. Infatti nel suo post di Facebook, Tommaso Nannicini parla di pensione contributiva con “opzione uomo donna” a 64 anni.
Per ora non si hanno ancora altri dettagli precisi circa i vincoli della Quota 92, ad esempio in termini di cumulo dei contributi, oggi consentito per la Quota 100 e per la pensione anticipata ordinaria, ma non per altre forme di pensione agevolata, come Opzione Donna. Si prevede che il cumulo dei contributi venga consentito con la Quota 92 visto che l’obiettivo è quello di raggiungere anche lavoratori che attualmente fanno fatica ad arrivare ai 38 anni previsti dalla Quota 100, come disoccupati, donne, lavoratori discontinui che spesso svolgono mestieri gravosi, disabili e caregiver.