In stato di fermo fino al 1 marzo. Non torneranno dunque a casa, almeno per il momento, i due marò arrestati in India. Lo ha deciso, la magistratura del distretto di Kollam, nello stato di Kerala. Tuttavia qualche buona notizia, sembra esserci per i due fucilieri. L’alta corte del Kerala, infatti, ha accolto la richiesta italiana di annullare le accuse mosse dalle autorità indiane contro di loro. Lo ha fatto sapere il quotidiano indiano The Hindu, precisando che la corte ha concesso una settimana di tempo ai governi locale e centrale per presentare una loro contro-memoria.
Nella richiesta presentata dal console italiano di Mumbai, Gianpaolo Cutillo, e dai due militari, si afferma inoltre che la polizia del Kerala non ha l’autorità per condurre l’indagine, dal momento che l’incidente è avvenuto in acque internazionali.
Il premier Monti ha assicurato che il governo italiano è impegnato ogni minuto per i due marò. “Desidero assicurare alle famiglie e alla collettività – ha detto Monti – che il governo è impegnato in tutte le sue articolazioni e in ogni minuto per consentire ai due fucilieri della marina militare a Kerala di sentire la vicinanza e di fruire della solidarietà concreta, attraverso ciò che ci proponiamo di conseguire per essi, della Repubblica italiana”
Incontro con il sottosegretario agli Esteri Sytaffan de Mistura per i due marò italiani arrestati in India. Nessuna buona notizia sembrerebbe trapelare dall’incontro tra De Mistura e i marò prigionieri in India. Nella tarda serata, invece, il sottosegretario agli Esteri, ha incontrato il “chief minister” dello stato meridionale indiano del Kerala, Oomen Chandy, ma non si sarebbe arrivati a nessuna soluzione concreta. Secondo quanto riporta oggi la televisione Ndtv, infatti, “la visita non è riuscita a sbloccare lo stallo tra India e Italia”. Il politico ha ribadito alla delegazione la sua posizione, che è quella “che non c’é spazio per la diplomazia”. Secondo la fonte, nell’incontro, avvenuto a Kottayam (75 km da Kochi) e durato circa un’ora, Chandy ha detto che i due pescatori “sono stati uccisi brutalmente”e che “non è disposto ad affrontare l’argomento di eventuali risarcimenti”. Ha poi aggiunto che “non è il momento giusto di incontrare le famiglie delle vittime”..
“L’Italia è con loro e non li lasceremo mai soli … Ho visto il maresciallo Latorre e il sergente Girone – ha sottolineato De Mistura aggiungendo che stanno affrontando la situazione “con la dignità che hanno finora dimostrato”. In merito ai tentativi diplomatici del governo italiano, ha precisato che “oggi sarà una giornata delicata” e che “aspettiamo di vedere come procede l’aspetto legale della vicenda, visto che l’ingranaggio giudiziario è iniziato”.
“Uno dei punti chiave della vicenda sarà l’esame balistico sulle armi usate” e a questo proposito “speriamo che sia realizzato in maniera che anche l’Italia abbia accesso alla verifica e che i risultati possano essere ben compresi”. La polizia indiana intende infatti effettuare una perquisizione a bordo della petroliera ‘Enrica Lexie’ con l’intenzione di sequestrare le armi dei militari. Il numero due della Farnesina ha detto inoltre che l’Italia manterrà la sua posizione sulla giurisdizione nella acque internazionali e che l’incidente è avvenuto a 22,5 miglia nautiche dalla costa. In risposta a una domanda di una giornalista indiana sull’ipotesi di un risarcimento alle famiglie dei pescatori, De Mistura ha risposto che “capiamo il loro dolore e le loro difficoltà”e “pensiamo che meritino assistenza”.
Al momento, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono partiti con la polizia dalla guest house del porto di Kochi per andare dal giudice distrettuale di Kollam, a circa 150 chilometri di distanza. Dovranno comparire davanti al magistrato entro le 16 ora locale quando scadrà il fermo di polizia di tre giorni.